Come deve comportarsi la Svizzera: aspettare resistendo alle pressioni oppure introdurre lo scambio automatico dei dati e porre così fine al segreto bancario per i clienti esteri?
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La piazza finanziaria svizzera da anni ormai subisce costantemente attacchi dall’estero. Nel mirino ci sono il segreto bancario svizzero e, prevalentemente negli Stati Uniti, banche elvetiche accusate di incitare i clienti all’evasione fiscale.
La Svizzera propone di risolvere il problema con un’imposta liberatoria prelevata alla fonte sugli interessi, i dividendi e le partecipazioni di clienti esteri e poi versata ai rispettivi paesi di provenienza. Tuttavia finora questo modello non ha sfondato. La maggior parte dei paesi mantiene la richiesta dello scambio automatico dei dati dei clienti bancari.
C’è mezzo di uscire dall’impasse? In che modo?
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