Sri Lanka: Amnesty chiede chiarezza
La segretaria generale di Amnesty International, Irene Khan, esige l'apertura di un'inchiesta indipendente sui combattimenti nello Sri Lanka e invita la Svizzera e le Nazioni Unite a fare pressione sul Governo di Colombo.
«Siamo profondamente preoccupati per l’attuale situazione nello Sri Lanka», ha dichiarato Irene Kahn a margine del Forum internazionale sulla sicurezza a Ginevra. «Le organizzazioni internazionali non possono recarsi nelle zone di conflitto e questo rende ancora più drammatica la situazione delle vittime». Amnesty International, al pari del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), si è vista rifiutare l’accesso alle regioni colpite da un conflitto civile durato quasi trent’anni e costato la vita a oltre 70’000 persone.
Irene Kahn denuncia una violazione del diritto umanitario internazionale e l’evacuazione di civili fuori dai campi profughi. L’apertura di una commissione d’inchiesta è indispensabile affinché la popolazione torni ad aver fiducia nel Governo, secondo la segretaria generale di AI. Ma per raggiungere questo obiettivo, «la comunità internazionale deve aumentare le pressioni sullo Sri Lanka perché s’impegni a far luce su questo triste capitolo della sua storia. «Finora le autorità hanno privilegiato la soluzione militare, ma non possono continuare ad ignorare i diritti umani».
Il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon si recherà venerdì e sabato nel paese africano per valutare di persona le condizioni dei rifugiati e favorire una riconciliazione nazionale. Su richiesta della Germania e dell’Unione Europea, inoltre, il Consiglio dei diritti umani si riunirà lunedì a Ginevra per una seduta straordinaria.
swissinfo.ch e agenzie
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