UBS taglia i ponti con la Palestina
La banca svizzera non effettua più operazioni in relazione con i Territori palestinesi. L'informazione è stata rivelata sabato dal quotidiano friburghese La Liberté.
Eseguire dei versamenti o effettuare altre operazioni bancarie con i Territori palestinesi tramite l’istituto svizzero UBS è impossibile. L’informazione, confermata sabato dall’UBS, è emersa dopo che una cliente della banca si è vista rifiutare un versamento a favore dell’organizzazione Urgence Palestine-Vaud.
“La decisione di limitare i versamenti a destinazione di certi paesi come i Territori palestinesi è da collegare a una valutazione propria della banca o all’esistenza di sanzioni internazionali”, ha spiegato Serge Steiner, portavoce dell’UBS. Il provvedimento non data di questi giorni. La decisione – ha indicato un altro portavoce della banca al quotidiano La Liberté – risale infatti al settembre 2008.
I versamenti continuano ad essere possibili in favore di organizzazioni umanitarie riconosciute, come l’ONU o la Direzione dello sviluppo e della cooperazione, ha precisato l’istituto.
Non è la prima volta che le banche svizzere sospendono le loro operazioni in regioni ritenute sensibili. Nel 2006, ad esempio, l’UBS e il Credit Suisse avevano cessato le transazioni con Cuba. L’UBS, inoltre, si è anche ritirata dall’Iran, dalla Birmania, dal Sudan, dalla Corea del Nord e dalla Siria.
swissinfo.ch e agenzie
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.