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Via libera al voto elettronico per le elezioni federali di ottobre

schermo di un computer
L'ultima volta che il voto elettronico è stato utilizzato per le elezioni federali è stato nel 2015, quando è stato autorizzato per 132'134 elettori ed elettrici nei Cantoni di Ginevra, Lucerna, Basilea Città e Neuchâtel. © Keystone / Jean-christophe Bott

Il Consiglio federale ha autorizzato i Cantoni di Basilea Città, San Gallo e Turgovia a sperimentare il voto elettronico alle prossime elezioni di ottobre per un numero limitato di aventi diritto di voto.

Gli svizzeri e le svizzere all’estero registrate in uno dei tre Cantoni potranno utilizzare il metodo di voto online per eleggere i membri della Camera bassa del Parlamento svizzero, ha comunicatoCollegamento esterno mercoledì il Governo.

Basilea Città consentirà anche alle persone con disabilità di far capo a questo strumento, mentre a San Gallo un numero limitato di aventi diritto di voto residenti in Svizzera potranno annunciarsi per partecipare alla sperimentazione.

In totale, i Cantoni chiedono l’ammissione al voto elettronico di circa 65’000 persone, cioè circa l’1,2% dell’elettorato svizzero.

La decisione di mercoledì consente “di sperimentare ulteriormente il sistema di voto elettronico della Posta svizzera nel contesto delle elezioni federali.”, scrive il Governo. La Cancelleria federale ha incaricato esperti ed esperte indipendenti di verificare costantemente il sistema di voto elettronico.

La decisione arriva dopo che gli stessi tre Cantoni erano stati autorizzati a utilizzare il nuovo sistema di voto elettronico per le votazioni nazionali del 18 giugno. I Cantoni e la Cancelleria federale hanno considerato che questa esperienza è stata coronata da successo.

+ Un primo bilancio del test del 18 giugno

L’ultima volta nel 2015

Il voto elettronico era stato utilizzato per l’ultima volta per le elezioni federali nel 2015. Allora fu autorizzato per 132’134 elettori ed elettrici nei Cantoni di Ginevra, Lucerna, Basilea Città e Neuchâtel.

Nel 2019, però, il progetto pilota è stato abbandonato a causa di problemi tecnici e di sicurezza, con grande disappunto della diaspora svizzera nel mondo e dell’organizzazione che la rappresenta. Secondo l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, l’assenza del voto elettronico riduce l’affluenza alle urne e rappresenta una minaccia per la democrazia.

Un’iniziativa chiede di vietarlo

L’e-voting non fa però l’unanimità. Martedì, il giorno prima dell’annuncio del Governo, il Movimento Svizzero per la Libertà (MSL) ha presentato alla Cancelleria federale un’iniziativa popolare denominata “Per votazioni ed elezioni sicure”, che chiede di vietare il voto elettronico.

Non è la prima volta che questo strumento di partecipazione politica è attaccato. Nel dicembre 2020 un’iniziativa simile era però fallita.

Il Movimento Svizzero per la Libertà è all’origine delle iniziative “Per la libertà e l’integrità fisica”, lanciata in relazione alla vaccinazione Covid e respinta dal popolo, nonché “Il denaro contante è libertà”, per la quale il Consiglio federale presenterà un controprogetto.

La nuova iniziativa popolare chiede anche che il voto per corrispondenza sia reso più sicuro e che in futuro la busta di trasmissione del voto, che gli elettori e le elettrici rispediscono al comune, rispetti determinati criteri di sicurezza.

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