
La città di Lucerna pone un limite ad Airbnb

Lucerna è diventata l'ultima città svizzera a limitare gli affitti a breve termine, compreso Airbnb, a un massimo di 90 giorni all'anno.
Secondo i risultati ufficialiCollegamento esterno, domenica oltre il 64% dei e delle votanti ha approvato un emendamento presentato dal Partito socialista (PS).
La proposta – hanno fatto valere i sostenitori – mira a limitare gli affitti temporanei su larga scala da parte di fornitori commerciali e a rendere disponibile più spazio abitativo per i residenti senza ostacolare il turismo.
Secondo gli osservatori, l’iniziativa equivale a un divieto di fatto per Airbnb, poiché gli affitti a breve termine sono redditizi per i proprietari solo dopo 90 giorni.
Esecutivo e Consiglio comunale erano contrari all’iniziativa e hanno elaborato un controprogetto che prevedeva due categorie di contingenti: autorizzare per gli affitti a breve termine una quota massima dell’1,5% degli appartamenti per i quartieri più centrali della città e dell’1% per gli altri quartieri residenziali. Nessuna limitazione era invece prevista per la zona dell’Allmend, dove si trova lo stadio. Questo controprogetto è però stato bocciato con il 51,1% di voti contrari.
Modello Ginevra
Con la nuova legge votata, il business degli affitti a breve termine diventa molto meno interessante. Il provvedimento preso a Lucerna è simile a quello deciso dal Canton Ginevra e a limitare le disponibilità per piattaforme come Airbnb ci sono – con misure diverse – anche la città di Berna, il comune di Interlaken e il Canton Vaud.
Le autorità comunali, che si dicono deluse del risultato, intendono ora cercare nuove vie per promuovere il turismo sostenibile.
Nel 2022 i ricavi totali di Airbnb in tutta la Svizzera hanno raggiunto la cifra di 1,13 miliardi di franchi, con una crescita del 24% rispetto al 2021 e del 30% rispetto al 2019 (ossia prima della pandemia).
Rispetto al periodo prepandemico, risultano essere in crescita anche i pernottamenti: nel gennaio 2019 erano oltre 35’600, mentre l’anno scorso sono stati quasi 40’000 (per la precisione 39’600).

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