The Swiss voice in the world since 1935
In primo piano
Democrazia diretta in Svizzera
bandiere svizzera e UE

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all’estero,

le relazioni con l’UE tornano tra le principali preoccupazioni della popolazione elvetica, anche se i costi della salute restano saldamente in testa.

E mentre uno storico albergo divenuto "halal" accende una polemica con risvolti politici, gli occhi sono puntati anche sul Mediterraneo, dove Israele ha intercettato la Flottiglia per Gaza, con a bordo diverse persone di nazionalità elvetica.

Buona lettura!

scatole con colori svizzeri e dell'UE
Il nuovo pacchetto di accordi con l’UE preoccupa sia chi è a favore e teme non entri in vigore, sia chi è contro. Keystone / Peter Klaunzer

Le relazioni con l’UE sono salite sul podio delle principali preoccupazioni della popolazione elvetica, con il 42% delle persone interpellate in un sondaggio di Tamedia che le indica come importante fattore di inquietudine. In testa restano i costi della salute (70%), mentre l’immigrazione (51%) è in seconda posizione.

Rispetto all’ultimo sondaggio di due anni fa, le relazioni con Bruxelles hanno guadagnato ben 14 punti percentuali. La ragione di questo aumento non è precisata, ma la si indovina facilmente, scrive 24heures: il nuovo pacchetto di accordi con l’UE. Chi è a favore teme una perdita di ricchezza se non dovesse entrare in vigore, chiudendo alla Confederazione l’accesso al mercato unico. Chi si oppone invece, teme una “sottomissione” all’UE e un’immigrazione di massa.

La pensione sembra essere invece un fattore che preoccupa meno, passando dal secondo al sesto posto (39%). L’approvazione da parte del popolo di una 13esima rendita di vecchiaia AVS potrebbe spiegare questo calo, scrivono le testate di Tamedia.

Pur perdendo 5 punti percentuali rispetto a due anni fa (da 75% del 2023 al 70% di quest’anno), i costi della salute restano saldamente in testa. In causa sono i continui aumenti di premi dell’assicurazione malattia obbligatoria, di cui vi parlerò qui sotto.

Soldi, certificati assicurativi e comunicato governativo
Nel 1996 il premio annuo medio pagato dalla popolazione svizzera era di 1’540 franchi. Nel 2026 si supereranno i 4’700. Keystone / Jean-Christophe Bott

La pressione reale dei premi dell’assicurazione malattia obbligatoria sulle tasche della popolazione svizzera potrebbe essere maggiore di quanto annunciato di recente dalle autorità, secondo uno studio delle società di revisione e consulenza Deloitte.

L’Ufficio federale della sanità pubblica ha indicato per il 2026 una crescita media del 4,4% in Svizzera ma, secondo Deloitte, si tratta di un’informazione ingannevole, poiché i premi più vantaggiosi praticati dalle assicurazioni, quelli che più interessano chi già fatica a pagarli, aumenteranno in realtà di circa il 7%, ovvero mediamente 23 franchi al mese.

Ci sono però forti disparità regionali. Zugo è l’unico cantone in cui l’anno prossimo i premi caleranno (meno 46 franchi al mese), ma solo perché le autorità hanno deciso di assumersi il 99% dei costi delle cure ospedaliere stazionarie degli abitanti. Nel Cantone più colpito, il Ticino, ci si aspetta aumenti di 40 franchi al mese nel Sopraceneri e di ben 52 nel Sottoceneri.

Non è sorprendente che domenica scorsa, nel Cantone italofono, il popolo abbia approvato in votazione – contraddicendo le raccomandazioni delle autorità – due iniziative volte a ridurre il fardello sulle finanze delle economie domestiche rappresentato dai premi delle “casse malati”.

Hotel
L’Hotel Bellevue au Lac, a Hilterfingen, sul lago di Thun. SRF

Troppi alberghi in Svizzera vengono venduti a stranieri e c’è chi vuole cambiare legge per limitare il fenomeno. È questo il tema a cui dedicano spazio oggi alcuni giornali. Al centro del dibattito l’Hotel Bellevue au Lac, sul lago di Thun, nel canton Berna, il cui ristorante non serve più alcol e carne di maiale.

La struttura è stata acquistata da investitori di Abu Dhabi e il cambiamento nel menù fa storcere il naso a diverse persone del posto, le cui lamentele sono state trasmesse in settembre dalla televisione pubblica SRF.

Finanziariamente parlando, i potenziali acquirenti svizzeri non hanno chance contro gli investitori esteri, afferma il consigliere nazionale socialista Ueli Schmezer, il quale punta il dito contro la cosiddetta Lex Koller, che limita gli acquisti immobiliari in Svizzera da parte di stranieri. Dal 1997 non si applica alle strutture commerciali, solo a proprietà private. Un tentativo di cambiare le cose è fallito nel 2014 al Consiglio degli Stati, ma ora Schmezer intende riprovarci, riporta Der Bund.

L’associazione di categoria del settore alberghiero Hotelleriesuisse non vede di buon occhio un cambiamento, argomentando che gli investimenti stranieri sono importanti e contribuiscono alla diversità e alla preservazione del settore alberghiero elvetico, posti letto e posti di lavoro inclusi.

Soldati su una barca
Soldati israeliani a bordo di una delle imbarcazioni intercettate Global Sumud Flotilla via AP

Le imbarcazioni dell’iniziativa umanitaria Global Sumud Flotilla diretta a Gaza, di cui fanno parte anche l’attivista svedese Greta Thunberg e una ventina di persone di nazionalità svizzera, tra cui l’ex sindaco di Ginevra Rémy Pagani, sono state intercettate dalle forze israeliane. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha lanciato un appello alle autorità di Tel-Aviv.

Il DFAE chiede di agire in conformità ai principi di proporzionalità e necessità, garantendo la sicurezza dei partecipanti. Ha anche annunciato il dispiegamento di un dispositivo consolare per la protezione delle persone coinvolte.

Il ministero degli esteri israeliano ha comunicato che le persone fermate sono “sane e salve” e da Israele verranno espulse verso l’Europa. Il DFAE, tuttavia, è stato informato dell’arresto di alcuni partecipanti, di cui non sono stati ancora rivelati ufficialmente i nomi. “Il DFAE sta facendo tutto il possibile per ottenere al più presto informazioni sulle persone detenute e sul luogo di detenzione. Non appena possibile, i rappresentanti dell’Ambasciata visiteranno i detenuti”, si legge in una nota.  

La notizia dell’inizio delle intercettazioni ieri sera ha rapidamente provocato reazioni, innescando proteste di piazza in diverse città europee, anche in Svizzera. La più grande nella Confederazione si è svolta a Losanna dove, alle 21:30 di mercoledì, tra le 500 e le 1’000 persone hanno risposto presenti a un appello di un collettivo propalestinese. Altre manifestazioni sono previste oggi in diverse città del Paese.

I più letti
Quinta Svizzera

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR