
Retrospettiva di Diego Giacometti al Museo d’arte dei Grigioni

Il Museo d'arte dei Grigioni di Coira dedica da sabato e fino al 9 novembre un'ampia retrospettiva allo scultore bregagliotto Diego Giacometti (1902-1985). Si tratta della prima al mondo in un'istituzione d'arte dedicata ai mobili da lui disegnati.
(Keystone-ATS) Finora Diego – utilizzava solo il suo nome come nome d’arte – è stato esposto solo nei musei di design. Tra le sue opere principali figurano i mobili. “Ora mettiamo il divano in pelle su un piedistallo”, ha detto il direttore artistico del museo, Stephan Kunz, durante la presentazione odierna della mostra.
In un museo d’arte bisogna presentare Diego in modo diverso rispetto a un’istituzione di design. “Presentiamo i mobili come opere d’arte”, ha spiegato Kunz. Si tratta di “sculture di mobili” nello stile inconfondibile di Diego, con pochi richiami all’Art Nouveau.
L’ultima grande opera
La mostra inizia con il gran finale: nella moderna ala ampliata del museo è esposta l’ultima e allo stesso tempo più grande opera di Diego: enormi lampade e lampadari realizzati nel 1982 per il Museo Picasso di Parigi. Sono esposti, ad esempio, modelli originali in gesso e modelli dei lampadari in metallo fuso.
Oltre alle lampade, Diego ha creato soprattutto tavoli, sedie, vetrine e consolle in metallo. A questi si aggiungono piccoli complementi d’arredo come candelieri e varie sculture. Nella parte storica del museo, la Villa Planta, questi oggetti sono esposti insieme alle opere del padre Giovanni Giacometti e del fratello Alberto Giacometti (1901-1966).
Il successo di Diego Giacometti è iniziato solo dopo la morte del più noto fratello Alberto. Diego è percepito principalmente come assistente del grande Alberto, ha affermato Kunz. “Ora lo presentiamo come artista a sé stante”. La retrospettiva traccia un quadro completo dell’artista, del suo sviluppo e del suo modo di lavorare.
L’esposizione, curata dal direttore artistico del museo Stephan Kunz e da Casimiro Di Crescenzo, è nata in stretta collaborazione con il Museo delle arti decorative di Parigi.