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SAirGroup: azioni in caduta libera

Dopo il forte calo degli ultimi mesi, il titolo SAirGroup ha registrato un nuovo pesante tonfo all'apertura del mercato svizzero swissinfo.ch

Inizio di settimana difficile per SAirGroup: le dimissioni del Consiglio di amministrazione e le rivelazioni della stampa sulle pesanti perdite registrate nel 2000 hanno fatto precipitare ulteriormente le quotazioni in borsa. Già subito dopo l'apertura dei mercati, il titolo SAirGroup ha dovuto cedere fino al 14 percento del suo valore.

Si preannuncia una settimana drammatica per i vertici del gruppo svizzero che, appena venerdì scorso, hanno deciso di gettare la spugna, abbandonando a tappe il Consiglio di amministrazione. Una decisione destinata inevitabilmente a lasciare il segno sul morale degli azionisti e degli operatori di borsa. Dall’inizio delle contrattazioni sul mercato azionario svizzero si è registrato un clima di panico e di svendite dei titoli SAirGroup.

Già negli ultimi mesi, le quotazioni del gruppo aveva ceduto un buon 30 percento del loro valore, in seguito alla raffica di informazioni negative sull’andamento finanziario globale e sulle forti perdite registrate in tutte le partecipazioni avviate all’estero. Uno stato di crisi evidenziato dalle successive dimissioni del presidente della direzione di SAirGroup Philippe Bruggisser, dal responsabile del mercato francese Paul Reutlinger e, pochi giorni fa, dal neodesignato direttore di SAirLines Moritz Suter.

Durante il fine settimana si sono rafforzate le speculazioni sulle perdite di esercizio registrate l’anno scorso: secondo la SonntagsZeitung il disavanzo sarebbe addirittura di 2,5 miliardi di franchi. In base ad altre stime, non molto meno drammatiche, le perdite raggiungerebbero 1,4 miliardi di franchi. Per far fronte a questo enorme buco finanziario, scavato soprattutto all’estero, SAirGroup potrebbe vendere diverse partecipazioni nel settore immobiliare e alberghiero.

Anche in tal caso, il gruppo rischia di vedersi confrontato a grossi problemi di liquidità. Per porre freno alle crescenti speculazioni e ad un progressivo cedimento delle azioni, il Consiglio di ammnistrazione di SAirGroup sta esaminando seriamente la possibilità di anticipare la presentazione del bilancio 2000, prevista inizialmente il prossimo 2 aprile.

Sempre secondo la stampa domenicale, un consorzio di banche composto di UBS, Credit Suisse Group (CS) e Deutsche Bank, con un credito di un miliardo di franchi, potrebbe evitare la minaccia di difficoltà di liquidità. Il portavoce dell’UBS, Bernhard Stettler, e un membro della direzione del CS Group non hanno voluto confermare o smentire la notizia.

Frattanto è stata annunciata anche la creazione di un’organizzazione in difesa degli interessi dei piccoli azionisti, che avrà tre obiettivi, secondo il suo promotore Hans-Jacob Heitz, avvocato a Winterthur: oltre alla difesa generale dei piccoli azionisti, l’organizzazione cercherà di salvaguardare il carattere svizzero di SAirGroup e tenterà di stabilire se il Consiglio di amministrazione dimissionario ha informato sufficientemente i quasi 50’000 azionisti. Gli impegni all’estero del gruppo potrebbero portare anche ad azioni legali

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