Esportatori svizzeri preoccupati per la crisi energetica brasiliana
Il segretario di Stato David Syz è andato fino in Brasile, per sostenere gli esportatori svizzeri. Il grande paese sudamericano è infatti confrontato a una grave crisi energetica, caratterizzata da una penuria di elettricità, che rischia di ostacolare a breve termine gli scambi tra i due paesi.
Non è il caso di comperare macchinari, se non c’è la corrente elettrica per farli funzionare. È questo, in sostanza, il messaggio ricevuto dai fabbricanti svizzeri di macchine, che figurano tradizionalmente tra i maggiori esportatori svizzeri in Brasile. Questo dinamico settore rischia così di fare le spese delle severe misure di risparmio energetico, che dovrebbero entrare in vigore in Brasile nei prossimi giorni.
Molto dipendente dall’energia idrica, il Brasile rischia infatti un vero e proprio stato d’urgenza energetica, a causa delle scarse precipitazioni di questi ultimi anni e dell’insufficienza di investimenti nel settore della produzione di energia elettrica.
Risultato: a partire dal 1° giugno, le ditte e le economie domestiche devono ridurre del 20 percento il loro consumo di elettricità, per evitare un collasso totale del sistema. Per di più, il periodo di razionamento potrebbe protrarsi fino alla fine dell’anno o addirittura fino al 2002.
In un tale contesto, molti clienti degli esportatori elvetici hanno posticipato le loro ordinazioni a causa della crisi. È quanto ha affermato Kurt Meier, capo divisione presso la Swissmem, l’associazione dell’industria svizzera meccanica, elettrotecnica e metallurgica, in occasione della visita del segretario di Stato Syz a Sao Paulo. Dopo discussioni con il governo brasiliano su aspetti tecnici, Syz ha infatti concluso venerdì la sua visita di tre giorni, incontrando una delegazione di uomini d’affari svizzeri e il sindaco di Sao Paulo.
Lo scorso anno, la Svizzera ha venduto in Brasile macchinari per 340 milioni di franchi, vale a dire più di un quarto di tutte le esportazioni verso il paese sudamericano. Ma ora le prospettive di crescita del settore devono essere rivedute al ribasso, dopo aver registrato un ritmo dell’ordine del 20 percento nel corso degli ultimi anni.
Thierry Ogier, Sao Paulo
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