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“Investire nel sapere è essenziale”

Il consigliere federale Pascal Couchepin e il presidente dell'ETH Olaf Kübler ripresi sabato a Zurigo. Keystone

Il ministro dell'interno svizzero ritiene che le autorità federali e l'economia debbano investire maggiormente nella ricerca e nello sviluppo.

Couchepin si è espresso in occasione dell’ultima giornata di celebrazioni per il 150esimo anniversario del Politecnico federale di Zurigo.

“Welcome Tomorrow”: all’insegna di questo motto si è svolto sabato il Dies Academicus del Politecnico federale (ETH) di Zurigo. La ricorrenza ha segnato pure la fine dell’anno del giubileo per il prestigioso istituto.

Le particolari sfide del futuro sono state al centro di numerosi discorsi. Per rispondere a queste sfide occorre avere il coraggio di valicare confini, esplorare nuovi territori, essere creativi, ha esordito il presidente del consiglio dell’ETH Alexander J.B. Zehnder esprimendosi davanti ai più di 400 invitati provenienti dagli ambiti scientifici, dall’economia e dalla politica.

Zehnder ritiene che sarà necessario dar prova di quello stesso coraggio che l’allora giovane Confederazione aveva dimostrato 150 or sono creando l’istituto di Zurigo.

Non sarà però sufficiente ottimizzare quanto acquisito, ma occorrerà superare le barriere mentali, sulla base di uno spirito critico, innovativo e imprenditoriale e di un impegno costante verso l’eccellenza, ha aggiunto.

Collaborazione

La ricerca non deve essere fine a sé stessa. Secondo Zehnder, una stretta collaborazione con l’economia e con il settore pubblico è molto importante.

La collettività investe ogni anno più di 2 miliardi di franchi nell’ETH e nei suoi istituti di ricerca. Dei mezzi che vanno utilizzati saggiamente, in modo che la società possa avere dei benefici di ritorno.

Tra l’altro, ha aggiunto Zehnder, la popolazione ha il diritto di approfittare direttamente (e non solo indirettamente attraverso l’economia) dell’ETH. Ad esempio, grazie ai suoi servizi in materia di sicurezza o di protezione dalle catastrofi naturali.

Fiore all’occhiello

Nel suo discorso, pure il ministro Pascal Couchepin ha fatto riferimento allo spirito pionieristico dei fondatori dell’ETH.

Inizialmente le ambizioni dell’istituto erano limitate. Oggi, “150 anni e 21 premi Nobel dopo”, l’ETH è diventato un elemento trainante della Svizzera che gode di fama mondiale.

Secondo il ministro dell’educazione e della ricerca, lo storico legame tra l’ETH e l’economia è di vitale importanza per il successo elvetico. Un partenariato che va dunque difeso e sviluppato.

Gli investimenti nel sapere sono centrali, ha continuato il responsabile del Dipartimento dell’Interno. La conoscenza è fondamentale per la creazione di ricchezza e di benessere, soprattutto in un piccolo paese come la Svizzera, ha aggiunto.

Verso una “Science City”

La giornata era stata inaugurata con la posa della prima pietra del laboratorio “Information Science” a Zurigo-Höngg: si tratta del primo edificio della futura «Science City», ossia il nuovo campus destinato alle tecnologie d’avanguardia che dovrebbe essere realizzato entro il 2011.

Come tradizione per il Dies Academicus, sono pure state consegnate medaglie agli autori di lavori di diploma eccellenti e attribuiti dottorati honoris causa.

swissinfo e agenzie

1855: Il governo elvetico fonda il primo Politecnico federale a Zurigo.
1969: La Scuola d’ingegneri dell’Università di Losanna diventa anch’essa una scuola politecnica federale.
Il Politecnico di Zurigo è attualmente il luogo di studio, lavoro o ricerca di circa 20’000 persone provenienti da 80 paesi.

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