Locali d’iniezione in discussione a Ginevra e Losanna
A Ginevra - e forse pure a Losanna- i tossicodipendenti potrebbero disporre di un locale per le iniezioni, sul modello di quelli esistenti da una quindicina d'anni nella Svizzera tedesca.
A Ginevra, la proposta è stata lanciata dalla sezione locale dell’Aiuto svizzero contro l’Aids, che osserva da qualche anno un incremento del consumo di cocaina per via endovenosa e l’aumento di comportamenti aggressivi da parte dei tossicodipendenti, fenomeni già riscontrati anni fa sulla «scena aperta» zurighese.
A metà maggio, il Gran consiglio ha incaricato il governo di esaminare la possibilità di una simile infrastruttura. L’unica opposizione è venuta dai liberali, per i quali è contraddittorio lottare contro la tossicomania e mettere a disposizione un locale destinato al consumo di stupefacenti.
A Losanna, dove il fenomeno delle siringhe abbandonate nei parchi pubblici sembra in aumento, il consigliere comunale socialista Jean-Daniel Berset ha sollecitato con una mozione l’apertura di una «Fixerstube» nel capoluogo vodese.
Entrambe le proposte seguono il loro corso. Si urtano però alla reticenza mostrata tradizionalmente dalla Svizzera romanda nei riguardi di una politica «liberale» della droga. Attualmente, soltanto Ginevra partecipa all’esperimento federale di distribuzione controllata di eroina.
Nella Svizzera tedesca, il primo locale per le iniezioni è stato aperto a Berna nel 1986. Dodici infrastrutture di questo genere sono attualmente in attività.
Swissinfo e agenzie
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