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Un avvertimento ai fabbricanti di orologi falsi

Jean-Daniel Pasche, a capo dell'industria orlogiera svizzera, analizza un falso Made in Switzerland. SF DRS

Il recente sequestro di 20'000 orologi svizzeri falsi in Messico rappresenta, secondo l'industria orologiera elvetica, un monito ai contraffattori di tutto il mondo.

Il successo della retata di lunedì è stato raggiunto grazie alla collaborazione tra la polizia messicana e l’ufficio locale della Federazione dell’industria orologiera svizzera.

L’operazione che ha portato al sequestro di 20’000 copie di orologi svizzeri in Messico – spiega a swissinfo il presidente della Federazione dell’industria orologiera elvetica (FH) – fa parte di una strategia globale che mira a dare un giro di vite al mercato delle contraffazioni, un commercio che ogni anno è responsabile di un danno finanziario stimato a 800 milioni di franchi.

«Abbiamo inferto un duro colpo ai contraffattori in Messico. Al contempo, abbiamo lanciato un chiaro messaggio a chi falsifica orologi: non ce ne stiamo con le mani in mano e, al contrario, vogliamo proteggere i nostri diritti», dice Jean-Daniel Pasche.

Risultati incoraggianti

La retata – spiega il presidente della FH – è frutto di un duro lavoro svolto dal nostro ufficio in Messico, il quale ha impiegato parecchi mesi per sviluppare i contatti con le autorità locali.

Sottolineando come la FH abbia stabilito contatti con i responsabili di altri paesi un po’ ovunque nel mondo, Pasche ribadisce l’intenzione dell’industria orologiera elvetica di proseguire nella lotta ai falsi.

In passato, l’efficacia di tale politica è stata dimostrata dal sequestro di Dubai nel 2003 e dalla distruzione, l’anno scorso in Svizzera, di 5 tonnellate di copie. «La prossima fase dell’operazione avrà luogo sempre quest’anno in Paraguay», aggiunge Pasche.

La Cina nel mirino

Le esportazioni dell’industria orologiera svizzera hanno totalizzato 11 miliardi di franchi nel 2004. Oltre ai 26 milioni di orologi prodotti legalmente ogni anno nella Confederazione, il mercato è però invaso da circa 40 milioni di copie.

La lotta alla contraffazione è quindi ancora lunga. Uno dei paesi in cui il problema ha assunto dimensioni preoccupanti è la Cina, come indica lo stesso Jean-Daniel Pasche: «La Cina è il paese numero uno per la contraffazione, non solo di orologi. Abbiamo intrapreso i primi passi per ovviare a questa situazione ed abbiamo il sostegno della polizia locale; necessitiamo comunque ancora di tempo per stabilire contatti e intavolare discussioni».

Il lavoro della FH non si focalizzerà esclusivamente nella caccia ai fabbricanti illegali, ma dovrà pure trovare riscontri tra la popolazione. «Ci vorrà del tempo per cambiare la cultura, siccome in alcune città cinesi la vendita libera di falsi è vista come qualcosa di assolutamente normale», spiega il presidente della federazione, ricordando che per proteggere la proprietà intellettuale, sarà necessario esercitare sulla Cina pressione da più parti.

swissinfo, Matthew Allen
(traduzione: Luigi Jorio)

Le esportazioni dell’industria orologiera svizzera hanno totalizzato 11 miliardi di franchi nel 2004.
Il danno finanziario causato al settore elvetico dal mercato delle contraffazioni è stimato a 800 milioni di franchi.

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