Seco: “la Svizzera non cadrà in recessione”
(Keystone-ATS) Nel 2023 la Svizzera vivrà una crescita chiaramente inferiore a quella media degli anni passati, ma non è da attendersi un crollo congiunturale: è l’indicazione di fondo che emerge dalle analisi della Seco, la Segreteria di Stato dell’economia.
“L’economia svizzera dovrebbe svilupparsi debolmente l’anno prossimo, ma senza cadere in una grave recessione”, ha affermato Felicitas Kemeny, capo settore presso la Seco, in una conferenza stampa in cui sono state commentate le ultime stime diffuse a Berna. Secondo l’esperta è possibile che vi sia un trimestre con tasso di crescita negativo, ma non ci si deve attendere una recessione profonda ed evidente. La progressione del prodotto interno lordo (Pil) dovrebbe attestarsi allo 0,7%, risultando relativamente elevata anche nel confronto internazionale.
I consumi privati, che continuano a beneficiare della solidità del mercato del lavoro, rimangono la principale fonte di sostegno della congiuntura elvetica. Il perdurare di un’inflazione relativamente elevata avrà invece probabilmente un effetto frenante.
La Seco ha peraltro anche elaborato uno scenario negativo, che interverrebbe sulla scia di una crisi energetica: in tal caso il Pil calerebbe dello 0,3% nel 2023. È peraltro ipotizzabile anche uno scenario più positivo, ad esempio grazie a una flessione dei prezzi dell’energia. “Tuttavia, la probabilità di uno sviluppo più negativo rispetto a quello ipotizzato nello scenario di base è significativamente maggiore”, ha concluso Kemeny.