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Sgomberato uno degli ultimi centri autogestiti

Fra gli autonomi fermati dalla polizia ticinese anche 45 ecuadoriani Keystone Archive

E' durata un po' più di cinque anni l'occupazione, da parte degli autonomi, dell'ex-grotto Al Maglio di Canobbio, nella periferia luganese.

Venerdì all’alba, il centro autogestito è stato sgomberato e i suoi 87 abitanti fermati.

Per gli operatori sociali della piazza ticinese, vi è ormai da aspettarsi una crescita del disagio sociale ed un aumento dei costi di assistenza.

“Siamo molto sconcertati da questa decisione così fulminea del cantone”, ci spiega Gianluca Galli, responsabile della sezione richiedenti l’asilo di Soccorso Operaio Svizzero.

Il contributo sociale

“Il centro autogestito Al Maglio si è sempre prodigato per sostenere i “sans-papiers”, i musicisti di strada ecuadoriani e i richiedenti l’asilo, in generale. E’ sempre stato aperto al dialogo con le autorità, con le istituzioni ed ha portato un aiuto concreto ad una certa frangia della popolazione.”

Per Gianluca Galli, “il cantone dovrà ormai sorbirsi i problemi derivanti dallo sgombro, ossia una crescita del disagio sociale e quindi della piccola criminalità e un aumento dei costi di assistenza.

“Tanti giovani”, aggiunge il responsabile di Soccorso Operaio “non avranno ormai più alcun riferimento.” Secondo lui, gran parte dei “Molinari” (il nome dato agli autogestiti che fino al ’97 occupavano il vecchio mulino Bernasconi di Viganello), rinunceranno a ricominciare altrove: “ed erano gli unici che ci davano una mano per aiutare gli ecuadoriani o i senza tetto” dice Galli.

Le pressioni politiche

Messo alle strette dal municipio di Canobbio che aveva minacciato di dimissionare in blocco, il dipartimento delle istituzioni di Luigi Pedrazzini, ha preso la decisione di chiusura in modo repentino: “aspettavamo invece che il cantone trovasse una soluzione di sostituzione prima di ordinare lo sgombero.”

Per Gianluca Galli e altri operatori sociali ticinesi, “bisognava fare piazza pulita prima della votazione del 24 novembre prossimo” sull’iniziativa dell’UDC in materia di asilo.

Gli autogestiti, i loro simpatizzanti e gli operatori sociali ticinesi hanno annunciato una manifestazione di protesta che dovrebbe svolgersi sabato a Lugano: “siamo tutti solidali in questa lotta ma devo ammettere che sono pessimista per l’avvenire del movimento autonomo in Ticino” conclude il responsabile di Soccorso Operaio che denuncia anche l’irruzione, all’alba, di settanta agenti di polizia come “un modo di criminalizzare persone che non sono affatto criminali.”

Gemma d’Urso, Lugano

E’ finita, dopo 5 anni, l’esperienza del centro autogestito Al Maglio, nei pressi di Lugano. Secondo le autorità ticinesi il centro andava chiuso perchè non rispettava le norme di sicurezza per lo svolgimento di grandi manifestazioni e perchè disturbava la popolazione. 87 le persone fermate.

Lo sgombero è iniziato alle 6.00 di mattina e ha coinvolto una settantina di agenti delle polizie cantonale e comunale di Lugano.
Sono state fermate 87 persone di cui 56 ecuadoriani(tra loro 19 bambini). Dei 31 autogestiti, una decina proviene dall’Italia ed è stata espulsa.
Gli autonomi svizzeri sono stati rilasciati. Un centro della protezione civile è stato messo a disposizione degli ecuadoriani che saranno controllati. Quelli sprovvisti di permesso valido, vale a dire tutti, saranno rimpatriati.

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