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Siria: l’Oms chiede accesso alla parte orientale di Ghouta

Nella parte orientale di Ghouta, in Siria, più di 240 persone richiedono urgenti cure mediche (foto d'archivio). KEYSTONE/EPA/MOHAMMED BADRA sda-ats

(Keystone-ATS) Nella parte orientale di Ghouta, in Siria, più di 240 persone richiedono urgenti cure mediche, di cui 29 pazienti prioritari, che in condizioni critiche necessitano di una immediata evacuazione medica, ha affermato oggi l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

“Sono in gioco le vite di centinaia di persone, tra cui molti bambini. Se non riceveranno immediatamente le cure mediche che necessitano urgentemente, probabilmente moriranno”, ha affermato Elizabeth Hoff, rappresentante dell’Oms in Siria.

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L’Oms chiede che tutte le parti del conflitto facilitino l’immediata e sicura evacuazione dei malati e feriti e consentano il passaggio sicuro di medicinali e forniture mediche. “La situazione è straziante”, ha detto ancora Elizabeth Hoff. Fino a 400’000 persone restano assediate nella parte orientale di Ghouta in condizioni umanitarie, sanitarie e di sicurezza in deterioramento. “Per mesi, la gente è stata sottoposta a privazioni prolungate, restrizioni per l’accesso umanitario e gravi violazioni dei diritti umani. Ora abbiamo raggiunto un punto critico”, ha aggiunto citata in una nota pubblicata a Ginevra.

L’Oms e i partner sanitari hanno preparato un piano per le evacuazioni mediche da Ghouta orientale verso le strutture mediche a Damasco e Idlib. Anche i medicinali sono pronti per essere trasportati al fine di ridurre al minimo il numero di evacuazioni necessarie. Ma anche se il 6 novembre la Mezzaluna rossa siriana è stata in grado di evacuare una ragazza di quattro anni da Douma nel Ghouta orientale, nessuna approvazione formale per le evacuazioni è stata ricevuta dalle autorità nazionali responsabili, si legge nella nota.

L’Oms ricorda che il 30 ottobre scorso, un convoglio di diverse agenzie guidato dalla Mezzaluna rossa siriana è entrato nelle località assediate di Kafr Batna e Saqba nella parte orientale di Ghouta con prodotti alimentari, sanitari e nutrizionali per quasi 40’000 persone.

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