Una mano dopo l’altra, passo dopo passo. Per scalare una montagna ci vogliono pazienza, perseveranza ed esperienza. Con swissinfo.ch potete salire sulla vetta della montagna più famosa della Svizzera senza bisogno di allenarvi, camminare o arrampicarvi.
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Dirigo team diversi di specialisti della distribuzione e giornalisti multimediali nella creazione di contenuti multilingue per una serie di piattaforme online. Supervisiono lo sviluppo strategico dei nostri prodotti podcast e video, guidando la creazione di contenuti innovativi e il coinvolgimento del pubblico.
Dopo la formazione come giornalista radiotelevisivo alla City University di Londra, ho lavorato in produzione e in onda come giornalista o collaboratrice per una serie di programmi televisivi e radiofonici di prima serata presso emittenti di alto livello, tra cui BBC, NPR, Deutsche Welle e varie reti commerciali.
Godetevi una vista a 360 gradi della vetta del Cervino durante il levar del sole. Posizionatevi di fronte alla piccola capanna alpina dove ambiziosi scalatori consumano il loro ultimo pasto prima di iniziare la conquista della cima alle prime ore del mattino. Ammirate un panorama mozzafiato in 3D dalla cresta innevata che bisogna affrontare per raggiungere la cima.
Il 2015 segna il 150º anniversario della prima scalata del Cervino. Un trionfo offuscato dalla tragedia avvenuta durante la discesa, quando quattro dei sette scalatori della cordata persero la vita cadendo nel vuoto.
swissinfo.ch ha collaborato con le persone che meglio conoscono la montagna – le guide, gli alpinisti e i discendenti diretti dei primi scalatori del Cervino – per avvicinarvi il più possibile a questo simbolo della Svizzera.
Ascoltate il racconto dell’uomo che conserva la storia della montagna nel museo del Cervino e date un’occhiata alla corda spezzatasi durante la fatale spedizione del 1865, così come alle scarpe, ai rosari e ai copricapi portati dai primi scalatori. Incontrate un alpinista che ha scalato il Cervino 400 volte e che ora accoglie gli appassionati alla famosa capanna alpina Hörnli, tappa obbligata per chi vuole raggiungere la vetta.
Ma soprattutto ammirate ogni cresta, roccia e masso innevato mentre vi trovate in uno dei paesaggi alpini più incredibili del mondo.
(Produzione: Matthias Taugwalder/CONCEPT360; Testo: Jo Fahy)
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L’eredità del Cervino
150 anni dopo la prima scalata, un articolo multimediale ritorna sulla corda spezzata che ha segnato una famiglia, un villaggio e una montagna.
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La tradizione ben custodita delle guide alpine di Zermatt riflette il carattere del Cervino e delle altre vette della valle, che dalla seconda metà dell’Ottocento attirano turisti in cerca di avventura.
150 anni dopo, la tragedia del Cervino sale sul palcoscenico
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Centocinquanta anni fa due guide alpine di Zermatt, Peter Taugwalder senior e junior, parteciparono alla prima scalata del Cervino. Un’impresa entrata nella storia, ma che si concluse però in tragedia. Oggi, una nuova generazione di Taugwalder affronta un’altra avventura. In uno spettacolo teatrale all’aperto, raccontano la storia che ha segnato una montagna, un villaggio e tutta una famiglia.
«Barbara, per favore!»
Un giovane ventenne attraversa la hall di un hotel di lusso di Zermatt. Afferrando una ragazza per le spalle, la supplica di rispondere alla sua domanda.
«Fallo per me, Barbara».
L’uomo si chiama David Taugwalder. Per la decima volta in un’ora, sta ripetendo una delle scene principali del suo personaggio. Discendete diretto delle guide, padre e figlio, che hanno partecipato alla prima ascensione del Cervino 150 anni fa, interpreta oggi il ruolo di uno dei suoi antenati, Peter Taugwalder junior, in occasione di un ambizioso spettacolo teatrale. Suo padre impersona Peter Taugwalder senior, mentre la coprotagonista Romaine Müller recita la parte di Barbara Salzgeber, la fidanzata di Taugwalder junior.
«Mio padre ha 50 anni, io 23, quindi quasi le stesse età dei Taugwalder durante la prima scalata del Cervino», spiega David Taugwalder al termine delle prove. «Inoltre conosciamo la storia: ne abbiamo parlato spesso nella nostra famiglia. Per noi è quindi piacevole recitare in questo spettacolo», racconta.
I due attori improvvisati lavorano insieme nella fiduciaria di famiglia a Zermatt. Josef Taugwalder, padre di David, è un po’ più riservato di suo figlio, come ho potuto constatare in occasione di una presentazione dello spettacolo alla stampa avvenuta qualche mese fa.
«Mio figlio ed io eravamo fatti per questi ruoli. Abbiamo la stessa età [dei due Peter Taugwalder] e siamo entrambi dei Taugwalder. Per la regista è stato quasi naturale lavorare con noi», spiega.
La prima ascensione del Cervino è oramai indissociabile dalla tragedia che ha segnato la discesa verso Zermatt - con la morte di quattro alpinisti, tre inglesi e un francese - e dalla controversia scoppiata in seguito: la corda si spezzò oppure fu tagliata intenzionalmente da una delle guide svizzere?
Fare luce su una storia vecchia
I Taugwalder sono stati esclusi dalla versione inglese degli eventi? Il loro punto di vista deve beneficiare di maggiore considerazione? Sono alcuni degli interrogativi affrontati dalla sceneggiatura dello spettacolo.
«Nel 1865 e negli anni successivi sono circolate diverse teorie», ricorda David Taugwalder. «È stato detto che la corda si spezzò in modo naturale e anche che fu tagliata da Taugwalder senior durante la discesa. Secondo noi, la versione più plausibile è che Edward Whymper voleva essere il primo a raggiungere la vetta del Cervino e quindi tagliò la corda durante l’ascensione. Peter Taugwalder senior non aveva dunque una corda adeguata e dalla lunghezza sufficiente per la discesa».
Centocinquanta anni più tardi, è davvero indispensabile stabilire la verità su tutta questa vicenda? Le opinioni divergono. Matthias Taugwalder, cugino di Josef, ritiene di sì. Ha condotto un’intensa ricerca personale per valutare le diverse teorie. Anche la Televisione svizzera di lingua tedesca (SRF) si è chinata sull’enigma trasmettendo un documentario storico d’inchiesta in due parti.
«Whymper era l’unico che poteva parlare di quanto è successo siccome era anglofono. I Taugwalder invece no», spiega David Taugwalder. «Per noi, questo spettacolo è importante poiché è un po’ un modo di riabilitare la reputazione [dei nostri antenati]», aggiunge.
Livia Anne Richard, regista della rappresentazione teatrale, sottolinea che la storia riflette un’epoca marcata da un certo «scontro tra culture». Gli abitanti di Zermatt, che avevano «grande rispetto per la montagna», hanno avuto un contatto diretto con i visitatori inglesi che volevano scalare il Cervino.
Anche Livia Anne Richard vuole conoscere la verità su quanto è successo al momento della rottura della corda e lo spettacolo «illustra le variazioni». Per i Taugwalder si tratta di una questione personale. «È l’occasione di raccontare la nostra versione», afferma Josef. «Non si legge nulla sui Taugwalder, ma si può leggere ovunque su Whymper».
Uno spettacolo popolare
Per questa produzione, Livia Anne Richard ha riunito un cast di 35 persone. Cinque sono attori professionisti, gli altri dei normali cittadini di Zermatt. Alcuni non hanno mai messo piede su un palcoscenico. In luglio si esibiscono però di fronte a migliaia di persone prevenienti da tutto il mondo, su un enorme palcoscenico a cielo aperto. Nello spettacolo ci sono anche degli animali quali mucche e asini.
«Non sarebbe stato possibile finanziare una produzione con 35 attori professionisti», afferma divertita. Inoltre, aggiunge, la presenza dei due Taugwalder conferisce un’autenticità che non sarebbe stata possibile con teatranti professionisti.
Il multilinguismo dello spettacolo - con attori che si esprimono in tedesco, in inglese e nel dialetto vallesano - aggiunge poi un tocco tipicamente svizzero. «Non ho cambiato nulla. Ho semplicemente scritto lo spettacolo immaginandomi come le persone parlavano tra loro», spiega Livia Anne Richard.
A parte qualche termine qua e là, all’epoca gli abitanti di Zermatt non parlavano inglese. Quando nello spettacolo si rivolgono agli inglesi, gli attori parlano tedesco. Nel XIX secolo, i visitatori anglofoni traducevano agli altri membri del gruppo quello che capivano. Una traduzione a volte approssimativa. «Queste incomprensioni sono un aspetto principale dello spettacolo siccome sono uno degli elementi che hanno portato alla tragedia», afferma Livia Anne Richard.
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Stephan Siegrist, tra gli alpinisti svizzeri più conosciuti, affronta l’interrogativo che ha gettato un’ombra sulla prima scalata del Cervino: la corda si è spezzata o è stata tagliata? (Carlo Pisani, swissinfo.ch)
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