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Si placa il vulcano islandese

Le compagnie aeree di mezzo mondo, Svizzera compresa, e i loro clienti tirano un sospiro di sollievo. Il vulcano islandese Eyjafjalla ha cessato le eruzioni di ceneri. Non è però ancora certo che ciò sia definitivo.

“Ciò che posso confermare è che l’attività del cratere è cessata. Non c’è più magma che sale”, ha dichiarato sabato sera il geofisico Magnus Gudmundsson dell’Università dell’Islanda. In mattinata un pilota, giornalista ed ambientalista islandese aveva sorvolato il vulcano ed il ghiacciaio con un aereo da turismo e aveva riferito: “Non c’è traccia di cenere, i crateri emettono solo vapore”.

Per il momento comunque ci si rallegra che il vulcano non “sputi” più ceneri. Quelle ceneri che in aprile avevano paralizzato per un’intera settimana il traffico aereo nei cieli europei, causando centinaia di milioni di franchi di perdite alle compagnie aeree. E che in seguito avevano continuato a tenere con il fiato sospeso i controllori di volo, costretti a decretare nuovi stop temporanei regionali.

Ora la speranza di tutti è che il vulcano dal nome impronunciabile riprenda il sonno che lo aveva tenuto sotto un ghiacciaio per 200 anni, prima del brutale risveglio del 13 aprile. Quel giorno un tremendo boato e una colonna di cenere e detriti alta otto chilometri hanno segnato l’inizio di un incubo per il traffico aereo.

Già poche ore dopo la Norvegia era costretta a chiudere per prima alcuni tratti del suo spazio aereo. Via via imitata da tutti gli altri paesi del nord Europa. Poi la situazione è precipitata, giungendo alla paralisi totale nei cieli europei. Adesso, alla vigilia delle ferie estive, l’auspicio è che anche l’Eyjafjallajokull si prenda… una lunga vacanza.

swissinfo.ch e agenzie

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