Transocean accusata di disastro ecologico
La ditta americana con sede in Svizzera, proprietaria della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, dovrà affrontare una serie di cause legali in relazione alla fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico.
Decine di società di diversi stati americani hanno denunciato Transocean e British Petroleum (BP), responsabile della gestione di Deepwater Horizon. La piattaforma è sprofondata il 22 aprile nel Golfo del Messico, liberando in mare decine di migliaia di barili di greggio. Si tratta di una delle catastrofi ecologiche più gravi dovute al petrolio.
Le autorità americane hanno aperto un’inchiesta e il Ministero della giustizia ha contattato Transocean affinché il gruppo si unisca alle ricerche sulle origini del sinistro.
Le cause legali potrebbero causare costi «importanti», ha indicato giovedì Transocean, specialista di perforazioni in alto mare, da poco quotata alla Borsa svizzera.
Transocean non vuole però pronunciarsi sull’esito dei ricorsi inoltrati in aprile e in maggio dopo lo sprofondamento della piattaforma al largo della Louisiana. La BP, che si dice pronta a pagare tutte le richieste d’indennizzo legittime, ha scaricato tutte le colpe dell’incidente sulla ditta con sede a Zugo.
Sempre giovedì, Transocean ha comunicato un risultato in calo per il primo trimestre dell’anno. Il fatturato si è attestato a 2,6 miliardi di dollari (2,9 miliardi di franchi), contro i 3,12 miliardi ottenuti nello stesso periodo del 2009.
swissinfo.ch e agenzie
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