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Sequestrati preti e suore in un centro missionario svizzero in Angola

I ribelli dell'UNITA controllano ampie fasce del territorio dell'Angola e lottano con le armi contro il governo centrale di Luanda Keystone

Un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione martedì nel centro missionario svizzero dell'ordine delle Salette a Ganda, in Angola. Sono stati rapiti 14 missionari ed una ventina di altre persone, tutte di nazionalità angolana. Lo si è appreso venerdì.

La notizia del rapimento è stata riferita da Padre Emanuel Brülisauer, superiore del Consiglio provinciale di Möriswil (nel Canton San Gallo), che dirige dieci centri missionari in Angola, precisando quanto riferito mercoledì all’agenzia di stampa missionaria italiana «Misna» e confermando quanto pubblicato venerdì dal quotidiano svizzero tedesco Blick.

Padre Brülisauer è stato informato da Padre Viktor Andereggen, responsabile della missione di Lubango, città situata ad un centinaio di chilometri da Ganda. Quest’ultimo sospetta che gli autori dell’attacco siano i ribelli dell’UNITA (Unione Nazionale per l’Indipendenza Totale dell’Angola), anche se non ci sono ancora rivendicazioni e conferme in tal senso. Egli spera comunque che il caso si risolva felicemente: «Gli attacchi non sono contro la nostra missione», la comunità si è semplicemente trovata nel fuoco incrociato delle parti. «Con queste brutte azioni i ribelli vogliono attirare l’attenzione dell’opinione pubblica», ha aggiunto il missionario.

La missione cattolica a Ganda, Angola centro occidentale, nella provincia di Benguela, a circa 250 chilometri ad est dal capoluogo, «è stata accerchiata martedì alle 5 del mattino e sono stati esplosi dei colpi», ha precisato Padre Brülisauer. Due preti, dodici fra suore e novizie e circa 20 bambini, nonché donne e anziani abitanti della zona sono stati sequestrati dal gruppo di uomini armati.

Gli attacchi alla comunità cristiana di Ganda sono aumentati negli ultimi tempi, ma finora non era mai stato rapito nessuno, ha aggiunto il religioso. In tutto il Paese africano è invece notevole il numero di religiosi uccisi, come sottolinea un comunicato dell’ordine. Il luogo dove è avvenuto l’episodio è fuori dal controllo del governo e vicino ad un’area presidiata dai ribelli dell’UNITA.

I missionari de la Salette prendono il nome dal luogo di pellegrinaggio francese dove nel 1846 la Vergine Maria apparse ai due bambini Maximin e Melanie. L’ordine ha missioni in 23 nazioni ed è presente in Angola dal 1946. Cinque dei loro nove centri si trovano in una regione direttamente toccata dalla guerra civile.

swissinfo e agenzie

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