Svizzeri un po’ più ottimisti riguardo alle loro finanze nel 2026
Una parte non trascurabile degli svizzeri è un po' più ottimista riguardo alla futura situazione finanziaria.
(Keystone-ATS) Secondo un sondaggio promosso dal servizio di confronti internet Comparis c’è infatti chi spera di poter disporre di un reddito più elevato, ad esempio attraverso un bonus, un aumento di stipendio o un lavoro meglio retribuito. La gran parte non prevede comunque grandi cambiamenti.
Il 27% dei 1039 interpellati in novembre dall’istituto Innofact si aspetta che nel 2026 la propria situazione finanziaria migliori, un dato in sensibile miglioramento rispetto al 22% rilevato un anno prima. Allo stesso tempo, la percentuale di persone che si aspettano un peggioramento è scesa, passando dal 27% al 24%. La quota più consistente (49% contro 51% dodici mesi or sono) ritiene che le condizioni rimarranno circa uguali.
“Più persone sperano in un miglioramento, ma l’atteggiamento di base rimane cauto”, commenta l’esperto di Comparis Michael Kuhn, citato in un comunicato odierno. “Nel complesso prevale l’aspettativa di stabilità”, aggiunge.
Interessante è sapere su cosa gli ottimisti basano le loro speranze. Il rilevamento mostra chiaramente che i miglioramenti attesi riguardano soprattutto la propria vita lavorativa: il 31% degli ottimisti spera in un bonus più alto o in una busta paga più pesante per sé o per il partner e il 28% si aspetta di guadagnare di più attraverso un cambio di impiego o una promozione.
Altri possibili fattori svolgono un ruolo secondario. Solo pochi intervistati ritengono che la loro situazione finanziaria migliorerà sensibilmente grazie alla riduzione dei costi, alle misure politiche o agli sgravi statali. “Le persone puntano sulle loro opportunità professionali”, osserva Kuhn. “Ciò dimostra fiducia nel mercato del lavoro e anche che non ci si aspetta quasi alcun alleggerimento strutturale. L’ottimismo finanziario è chiaramente guidato dal reddito e dalle prestazioni”.
L’ottimismo è particolarmente pronunciato tra i giovani adulti. Nella fascia di età tra i 18 e i 35 anni, il 45% si aspetta finanze migliori per il 2026; tra i 36 e i 55 anni la percentuale è ancora del 23%, mentre tra gli over 56 è solo dell’11%. “I giovani sono spesso all’inizio della loro carriera: si aspettano ritocchi di salario, bonus e nuove opportunità”, argomenta lo specialista di Comparis. “Questo spiega l’ottimismo, ma comporta anche il rischio di sottovalutare le sfide a lungo termine, soprattutto per quanto riguarda la previdenza per la vecchiaia”.
I lavoratori più anziani e i pensionati valutano il loro futuro finanziario con molta più cautela. I loro redditi non aumentano quasi più, mentre le spese fisse come i premi di cassa malati o i costi dell’alloggio rimangono elevati. “Le persone anziane sanno con relativa certezza quali saranno le loro entrate in futuro”, afferma Kuhn. “Ciò si traduce in meno ottimismo e spesso in una valutazione più realistica”.
Oltre all’età, anche altri fattori influenzano le aspettative finanziarie, a partire da quanto si guadagna: il 33% degli intervistati con un reddito familiare superiore a 8000 franchi al mese si aspetta un miglioramento, mentre per un reddito fino a 4000 franchi la percentuale è solo del 20%. “Chi ha una situazione finanziaria migliore si aspetta un maggiore margine di manovra”, dice Kuhn.
Anche le persone con un livello di istruzione più elevato guardano al futuro con più ottimismo rispetto a chi ha un livello di istruzione medio-basso. Inoltre, i residenti nelle città sono più fiduciosi rispetto alle persone che vivono negli agglomerati o nelle regioni rurali, nonostante gli elevati costi abitativi.
Chi si aspetta un peggioramento per il 2026 adduce motivi chiari: circa tre quarti dei pessimisti citano l’aumento dei premi di cassa malati e quasi un terzo dei pessimisti prevede un rincaro degli affitti o dei tassi ipotecari. “La progressione dei costi fissi rimane il principale fattore di incertezza. Ciò limita il margine finanziario di molte famiglie”, conclude Kuhn.