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Terminato lo sciopero all’aeroporto di Ginevra

Anche lo scorso 12 novembre degli impiegati di Swissair avevano manifestato a Cointrin Keystone Archive

Si è svolto nella calma lo sciopero degli impiegati Swissair. Chiedono un piano sociale per i licenziati, ma Crossair non si ritiene responsabile.

Il traffico della Crossair a Ginevra- Cointrin è stato notevolmente perturbato nella mattinata di martedì, dallo sciopero indetto da un centinaio di dipendenti di Swissair Group. I ginevrini sperano che il movimento possa estendersi ai colleghi di Zurigo e Basilea. In una nota, Crossair ha condannato l’azione.

L’azione di protesta ha preso di mira soltanto i velivoli della Crossair: dieci collegamenti in partenza dallo scalo ginevrino hanno subito ritardi fra una decina di minuti e un’ora e mezzo. Soltanto un volo è stato annullato per «motivi tecnici». Gli scioperanti hanno invece consentito ai voli Crossair in arrivo di posarsi normalmente. Le altre compagnie aeree non hanno subito alcun inconveniente.

I manifestanti sventolavano bandierine con gli slogan: «Nessun denaro per chi viola le leggi!» e «Rispetto delle leggi e del piano sociale, altrimenti scioperiamo!». «Lo scopo della nostra protesta non è di creare disagi agli altri passeggeri, bensì di mostrare la nostra disapprovazione dei confronti dell’assenza di un piano sociale per i dipendenti toccati dal dissesto di Swissair», ha dichiarato Béatrice Enggist, responsabile del traffico aereo presso il Sindacato dei servizi pubblici (SSP/VPOD).

I voli in ritardo

Tre aerei di Crossair, a destinazione di Londra, Lugano e Parigi, sono riusciti a partire prima delle 8.00, ora ufficiale dell’inizio dello sciopero. In seguito un volo per Basilea è stato annullato per motivi tecnici, ha indicato il portavoce dell’aeroporto di Ginevra-Cointrin Philippe Roy.

Un volo Crossair che sarebbe dovuto partire alle 10.00 per Stoccarda (D) è stato bloccato sulla pista dello scalo da tre veicoli di servizio della Swissport. Sul luogo è giunta la polizia, che ha costretto i mezzi a ritirarsi. Sono immediatamente intervenuti una ventina di manifestanti, che hanno impedito il decollo. I sei passeggeri sono stati sistemati su altri voli.

Dieci passeggeri diretti a Londra hanno dal canto loro dovuto aspettare un’ora prima di poter partire, mentre 14 persone in partenza per Parigi sono state costrette a pazientare tre quarti d’ora. I 38 passeggeri per Atene hanno subito un ritardo di mezz’ora, come i 38 passeggeri a destinazione di Casablanca. I voli Crossair per Varsavia, Lisbona e Malaga sono partiti normalmente alle 11:50, dieci minuti prima della fine dello sciopero.

La decisione di incrociare le braccia è stata presa lunedì sera dai dipendenti riuniti in assemblea. I sindacati svizzero-tedeschi di Swissair Group hanno invece deciso di concedere «un’ultima possibilità» agli investitori della «nuova Crossair»: avranno tempo fino al 30 novembre per presentare un piano sociale. I ginevrini li incoraggiano a «muoversi prima che sia troppo tardi».

La ragioni di Crossair

In una nota diffusa in mattinata, Crossair condanna lo sciopero: con azioni di questo tipo si mina la fiducia dei clienti e si mette in pericolo il futuro del progetto Fenice. La compagnia aerea afferma di avere piena comprensione per le richieste dei dipendenti colpiti dai problemi di Swissair Group, ma non si ritiene responsabile del dissesto. Non è quindi tenuta a partecipare al finanziamento di un piano sociale. La trasformazione di Crossair nell’ambito del progetto Fenice non rappresenta un trasferimento di azienda secondo l’articolo 333 del Codice delle obbligazioni, bensì un ampliamento della società attuale, conclude la nota.

swissinfo e agenzie

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