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Traffico pesante: intensificati i controlli

Traffico più difficoltoso con la progressiva apertura ai mezzi pesanti Keystone

Più controlli per il traffico pesante in transito in Svizzera: il progetto, già in atto, è stato illustrato lunedì a Berna dall'Ufficio federale delle strade. L'obiettivo è semplice: si vogliono creare le basi affinché nel mercato dei trasporti strada e ferrovia competano ad armi uguali.

Con l’entrata in vigore dell’accordo con l’UE sul traffico pesante, l’innalzamento del limite di peso e l’introduzione di una tassa sui camion (che finanzierà la costruzione di nuove linee ferroviarie alpine), la politica svizzera dei trasporti è entrata, all’inizio dell’anno, in una nuova era.

L’obiettivo finale è quello di trasferire il maggiore numero possibile di autocarri sui binari. Nel frattempo, tuttavia, sulle strade elvetiche si è creata una situazione di emergenza permanente in seguito al sensibile aumento del traffico di camion, in particolare sull’asse Basilea-Chiasso, divenuto particolarmente attrattivo.

Parallelamente all’accordo con Bruxelles, Berna ha adottato una serie di misure di accompagnamento interne. In accordo con le polizie stradali di 22 Cantoni, la Confederazione ha messo a disposizione 10 milioni di franchi per intensificare i controlli del traffico pesante, importo che salirà a 20 nel 2002.

“È importante vegliare attentamente al rispetto delle regole del gioco, che in questo caso sono le norme della circolazione stradale”, ha spiegato Willy Burgunder, vicedirettore dell’Ufficio federale delle strade.

Diverse postazioni di controllo elettroniche sono così state installate in alcuni punti strategici della rete viaria elvetica per monitorare gli autocarri in transito, rilevandone il peso, la velocità, la distanza tra un autocarro e l’altro. In caso di sospette irregolarità una squadra mobile della polizia è pronta a fermare l’autocarro sottoponendolo ad un controllo sul posto.

Nei prossimi anni, ha annunciato Burgunder, verrà realizzata una rete nazionale di strutture fisse perfettamente equipaggiate per la misurazione del peso, per i controlli tecnici e per il deposito delle merci.

Per Burgunder è ancora troppo presto per fare un bilancio della situazione, ma i controlli effettuati finora sembrano dare risultati positivi: il numero di infrazioni non sarebbe infatti aumentato. Il più intenso rapporto tra polizia e camionisti non avrebbe causato problemi particolari.

“L’obiettivo principale è di fare in modo che la ferrovia e la strada possano competere ad armi pari, evitando assolutamente di penalizzare il traffico pesante”, ha sottolineato Burgunder, respingendo l’accusa di chi vede in questi controlli un tentativo di rendere più difficile la vita agli autotrasportatori, inducendoli così a caricare i camion sul treno.

Luca Hoderas

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