
Turchia invia a Ucraina bombe a grappolo, fonti

(Keystone-ATS) La Turchia ha iniziato a inviare all’Ucraina una forma di bomba a grappolo progettata dagli USA, arma potente e controversa dell’epoca della Guerra fredda per distruggere i carri armati russi: lo hanno dichiarato a Foreign Policy funzionari americani ed europei.
Le armi sono progettate per esplodere in submunizioni più piccole, possono rimanere sul campo per anni se non esplodono subito. La legge vieta agli Usa di esportarle.
“Dopo che gli Usa hanno negato a Kiev l’accesso a queste munizioni, solo la Turchia poteva fornirle. Questo dimostra che Ankara è un importante sostenitore militare dell’Ucraina”, hanno spiegato le fonti.
La mossa, che la Turchia ha cercato di tenere nascosta per mesi, mette in evidenza il ruolo di protagonista che Ankara ha svolto durante tutto il conflitto, scrive ancora Foreign Policy: “sostenere l’Ucraina con i droni armati Bayraktar TB2 che hanno contribuito a interrompere l’avanzata della Russia su Kiev e fare da intermediario diplomatico per l’accordo negoziato dalle Nazioni Unite per l’esportazione di grano dal porto ucraino di Odessa”.
Al momento non è ancora chiaro se queste armi di superficie turche siano già state utilizzate in combattimento.
Né l’ambasciata turca a Washington né il ministero della difesa ucraino hanno risposto alla richiesta di commento di Foreign Policy.
Sebbene la Turchia non abbia condiviso informazioni sulle quantità di munizioni a grappolo presenti nelle sue scorte, la Mechanical and Chemical Industry Corporation, con sede ad Ankara, ha prodotto in passato un proiettile d’artiglieria a lungo raggio che può essere sparato da cannoni da 155 millimetri con submunizioni Dpicm autodistruggenti, nonché proiettili simili su licenza degli Stati Uniti.
Roketsan, un altro importante produttore di armi turco, ha prodotto in passato razzi TRK-122 per sistemi di artiglieria da 122 millimetri, anch’essi in grado di diffondere submunizioni Dpicm.
Slovacchia, Cile e Stati Uniti hanno trasferito munizioni a grappolo alla Turchia in passato.