Borsa svizzera orientata al ribasso

(Keystone-ATS) La giornata prosegue negativa per la borsa svizzera, anche se i listini si sono leggermente risollevati dai minimi di seduta: alle 15.25 l’indice dei valori guida SMI segnava 5987,85 punti (-0,62% rispetto a ieri), mentre il listino globale SPI era in flessione dello 0,73% a 5500,11 punti.

Sul mercato continua a tenere banco la crisi della zona euro: il tesoro italiano si è visto costretto oggi a pagare interessi record in un’asta per i titoli di stato. A questo fattore di incertezza si è aggiunto ieri sera un aumento della tensione riguardo al debito Usa: di fronte all’impasse che si è creata sull’approvazione parlamentare del bilancio il presidente della Fed Ben Bernanke ha messo in guardia dal pericolo di un’insolvenza che creerebbe problemi enormi al sistema finanziario e all’economia mondiali. E intanto l’agenzia Moody’s ha fatto sapere che potrebbe abbassare il rating del paese.

Qualche timido sostegno è arrivato peraltro sul fronte congiunturale: i dati macroeconomici americani relativi alle vendite al dettaglio in giugno e alle richieste settimanali di sussidio disoccupazione si sono rivelate migliori del previsto.

Fra i singoli titoli in ribasso vi sono ancora una volta i bancari Credit Suisse (-1,55%), Julius Bär (-1,05%) e UBS (-0,50%): quest’ultimo istituto si appresterebbe a tagliare 5000 impieghi, secondo il Tages-Anzeiger. Per quanto riguarda gli assicurativi Swiss Re (-0,75%) ha perso terreno, scendendo al livello di Zurich (-0,75%).

Tutti negativi sono i valori maggiormente legati alla congiuntura come ABB (-1,25%), Adecco (-1,42%) e Holcim (-2,38%). Perdite ancora sono segnalate pure nel segmento del lusso, con Swatch (-1,64%) sempre in parallelo a Richemont (-1,62%). Fra i difensivi tiene Nestlé (+0,49%), mentre Novartis (-1,28%) e Roche (-0,51%) vengono trascinate dalla corrente generale.