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Frontalieri: scelta “celodurista” dice PS

(Keystone-ATS) Il Partito socialista ticinese, in un comunicato, prende atto con preoccupazione della decisione della maggioranza del Consiglio di Stato di bloccare il ristorno delle imposte alla fonte dei frontalieri, anche se parzialmente. La decisione, illegale e contraria al diritto internazionale, non ha obiettivi precisi, mette il Ticino dalla parte del torto e risponde solo alla volontà di non perdere la faccia di fronte ad una richiesta della maggioranza del Parlamento intrisa di avventato “celodurismo”.

Essa esprime la debolezza della maggioranza di Governo, più preoccupata dell’opinione pubblica che delle conseguenze reali delle sue azioni, afferma ancora il PS. Quanto agli obiettivi non è chiaro se la decisione serve a sostenere il segreto bancario contro gli attacchi di Tremonti, a rispondere al torto subito da parte italiana con la classificazione della Svizzera nelle black list o a sostenere la revisione dell’accordo di doppia imposizione con l’Italia. Nemmeno chiare sono le condizioni alle quali sarà sbloccata l’indebita trattenuta.

Come già sostenuto dal PS nella in una recente conferenza stampa, la sola strada praticabile che possa assicurare un’intesa tra il nostro Paese e l’Italia sul tema della doppia imposizione è quella che porta a un riavvio, il più presto possibile, del dialogo tra le parti. E ciò nell’ambito di una revisione dell’accordo complessivo di doppia imposizione tra i due Paesi.

A seguito della odierna decisione del Governo, il PS a questo punto auspica che non vi siano pesanti ritorsioni da parte italiana, che andrebbero a danneggiare soprattutto gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori così come dell’economia generale del nostro Cantone.

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