Prospettive svizzere in 10 lingue

GR: Gran Consiglio dichiara nulla iniziativa su lingue straniere

(Keystone-ATS) Il Gran Consiglio grigionese, con 82 voti contro 34, ha oggi dichiarato nulla l’iniziativa “Solo una lingua straniera nelle scuole elementari”

Secondo il testo nel primario va insegnato un solo idioma non locale, l’inglese nelle regioni germanofone e il tedesco in quelle italofone e romanciofone. Per il legislativo retico il testo è discriminatorio nei confronti delle minoranze e quindi contrario al diritto federale.

L’iniziativa, depositata il 27 novembre 2013 alla Cancelleria dello Stato con 3709 firme valide, è stata promossa da un comitato costituito di esponenti dell’economia e di esperti in pedagogia. A loro avviso, due lingue non locali alle elementari costituiscono uno sforzo eccessivo per i bambini e la lingua materna nell’insegnamento primario deve avere priorità assoluta.

Sia il Governo sia la maggioranza della Commissione per la formazione e la cultura (sette voti contro quattro), che ha preparato il dossier per la discussione parlamentare, fondandosi su una perizia giuridica hanno raccomandato la dichiarazione di nullità.

L’accettazione dell’iniziativa porterebbe gli allievi ad avere competenze linguistiche diverse al termine della scuola elementare, sostenevano esecutivo e commissione. Visto che nelle regioni di lingua italiana e romancia si potrebbe insegnare solo il tedesco come lingua “straniera”, passando al livello superiore gli scolari provenienti da queste aree geografiche risulterebbero discriminati poiché non conoscerebbero l’inglese. Questa discriminazione lede palesemente il diritto federale.

Il testo sarebbe anche in conflitto con diverse norme costituzionali cantonali, poiché concede maggiore valore alla lingua tedesca rispetto a quelle italiana e romancia. L’equivalenza dei tre idiomi cantonali non sarebbe più garantita.

Dopo una discussione di quattro ore, a grande maggioranza i deputati hanno fatto loro gli argomenti del Governo e della commissione. Gli iniziativisti possono ora impugnare la decisione davanti al Tribunale amministrativo cantonale.

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