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Usa: Arizona fa causa a Biden per obbligo vaccino, primo Stato

La questione dell'obbligatorietà dei vaccini divide anche negli Stati Uniti. Keystone/EPA/JUSTIN LANE sda-ats

(Keystone-ATS) L’Arizona è il primo Stato americano a fare causa all’amministrazione Biden per aver imposto l’obbligo di vaccino per i dipendenti federali.

“In base alla Costituzione il presidente non è un re che può esercitare questa sorta di potere unilaterale. Neanche George III avrebbe mai sognato di attuare tali politiche tramite decreto”, afferma Mark Brnovich, il procuratore generale dell’Arizona, sottolineando che “il governo federale non può costringere all’obbligo del vaccino”.

La settimana scorsa Biden aveva annunciato un ordine esecutivo per rendere obbligatorio il vaccino per tutti i dipendenti federali e i contractor del governo, senza l’alternativa di sottoporsi regolarmente al tampone. Una mossa che riguarda 2,1 milioni di lavoratori, dopo l’obbligatorietà già introdotta per gli operatori sanitari, il personale degli ospizi e i militari. Oltre il presidente non può andare, per non interferire sulle competenze dei singoli Stati.

Biden aveva lanciato un appello al mondo privato perché incoraggiasse o obbligasse i propri dipendenti ad immunizzarsi. E a chiedere la prova vaccinale nei ristoranti, nei bar e in altri luoghi, anche se ha escluso a livello federale passaporti vaccinali come il Certificato Covid svizzero o il Green pass europeo.

Intanto un giudice ha bloccato temporaneamente l’obbligo di vaccino per i lavoratori sanitari deciso dallo Stato di New York. A presentare l’azione legale contro la decisione sono stati 17 fra medici e infermieri, convinti che l’obbligo violi i loro diritti costituzionali e statali. Il giudice David Hurd ha concesso fino al 22 settembre per rispondere all’azione legale.

L’ex governatore di New York, Andrew Cuomo, aveva firmato nelle scorse settimane un ordine che imponeva a tutto il personale medico di ricevere almeno una dose di vaccino entro il 27 settembre, prevedendo solo “limitate eccezioni per motivi religiosi e medici”.

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