
UDC: no alla revisione della legge pianificazione territorio
(Keystone-ATS) L’UDC respinge la revisione della legge federale sulla pianificazione del territoriale, in votazione il prossimo 3 marzo. Con 321 voti contro 31, i delegati riuniti a Thun si sono allineati sulle posizioni del gruppo parlamentare.
La revisione è “una violazione massiccia dei diritti di proprità” perché obbliga a costruire entro un certo limite di tempo, ha detto Jean-François Rime, presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) che ha lanciato il referendum contro la revisione. La tassa del 20% sul plusvalore inciterà i cantoni a fissare tassi e tasse più elevate in caso di riqualifica dei terreni, ha aggiunto il friburghese.
A suo avviso la revisione porterà a una diminuzione dei terreni edificali e ad un aumento del loro prezzo. Ciò finirà per penalizzare gli inquilini, le piccole e medie imprese e la classe media in generale, e non gli speculatori.
Il consigliere nazionale Markus Hausammann (UDC/TG) ha sostenuto invece che la revisione è necessaria per limitare la riduzione delle terre coltivabili. Inoltre ha messo in guardia: se la revisione fosse bocciata, l’iniziativa per il paesaggio, che chiede di vietare la creazione di zone edificabili per 20 anni, avrebbe buone possibilità di essere accolta in una successiva votazione.