Prospettive svizzere in 10 lingue

Ariella Kaeslin, nuova icona della ginnastica svizzera

Ariella Kaeslin, campionessa d'Europa in ginnastica artistica, accolta trionfante a Meggen (Lucerna), sua città natale Keystone

Dopo aver conquistato il titolo di campionessa d'Europa di ginnastica artistica all'inizio del mese di aprile, Ariella Kaeslin è diventata la beniamina dello sport elvetico.

Con le sue prestazioni, Ariella Kaeslin ha portato una ventata di freschezza a uno degli sport più popolari del nostro Paese. Tutto inizia a Milano, lo scorso mese di aprile. Nello spazio di un fine settimana, la giovane ginnasta entra nella storia: è la prima svizzera a salire sul podio in una competizione ad alti livelli.

Terza al concorso generale e medaglia d’oro ai salti-volteggio al cavallo, la sua disciplina preferita: questi risultati issano la sportiva lucernese ai vertici della ginnastica artistica europea. “Ha raggiunto l’obiettivo della mia vita” dichiara due mesi dopo a swissinfo.

Prima del titolo iridato, ci sono stati i Giochi Olimpici di Pechino, dove il quinto posto al volteggio aveva destato sensazione e le era valso il titolo di sportiva svizzera dell’anno nel 2008. Oggi Ariella Kaeslin è diventata la nuova icona dello sport femminile svizzero. La sua intelligenza, la sua maturità, il suo spirito battagliero e la sua modestia, sono valori che le consentono di farsi apprezzare dal pubblico svizzero.

Non è un caso se si identifica a Roger Federer, un tipo “geniale”. I suoi ammiratori non si contano più: nelle strade, sul suo blog o attraverso la rete sociale di facebook, tutti sono pazzi di Ariella. “Approfitto della mia popolarità, perché sono bene che non sarà eterna. Sono felice, perché una delle mie sfide era proprio quella di rendere attrattiva e maggiormente popolare la ginnastica artistica”.

La ginnastica ha una nuova immagine

Questa popolarità la deve anche alla nuova immagine che ha saputo dare alla ginnastica svizzera, uno sport spesso criticato per la sua durezza e nel quale le ragazzine fameliche e super sfruttate hanno dettato legge per molto tempo. A 21 anni, Ariella Kaeslin, 165 centimetri per 55 chilogrammi, è fiera di mettersi in posa per i più importanti quotidiani del paese. “Sono riuscita a dimostrare che è possibile praticare la ginnastica artistica restando una vera donna e non esibendo un fisico gracile”.

La quotidianità di ginnastica di élite è ben lontana da una vita fatta di lustrini e serate mondane. Specialmente quando si vuole conciliare lo sport di alto livello agli studi, che è esattamente il percorso che sta seguendo Ariella. Nella giornata della ginnasta c’è poco spazio per i divertimenti: scuola al mattino a Bienne, allenamento al centro nazionale di Maccolin, pausa pranzo, ritorno sui banchi di scuola, allenamento, un’ora di bicicletta in serata, un po’ di studio e poi a letto.

“Lo sport di alto livello non è sempre divertente. Si soffre, bisogna stringere i denti. E’ come con il lavoro o la scuola: a volte si vuole lasciare perdere tutto. Ma fintanto che la gioia e la voglia ti accompagnano, allora vai avanti”.

Piacere e passione le chiavi del successo

Per Ariella Kaeslin piacere e passioni sono due elementi chiave del successo. “In paesi come la Cina, la ginnastica è spesso una questione di sopravvivenza. Io ho la fortuna di vivere in un paese ricco in cui, se volessi, avrei la possibilità di fare altre mille cose. Senza il senso del piacere, non potrei praticare uno sport come questo”.

Di fronte a paesi che possono contare su un esercito di atlete e su strutture di formazione di punta, il compito della ginnastica svizzera appare immane. “All’inizio abbiamo tutti le stesse opportunità. Ma è pur vero che in Svizzera conciliare sport di alto livello e studi è difficile”.

Per ottenere la maturità, fra due anni nei piani di Ariella, la ginnasta ha dovuto pianificare otto anni, ovvero il doppio del tempo rispetto alle sue compagne di classe. “Devo studiare le stesse materie, rispondere alle medesime esigenze. In altri paesi per uno sportivo di élite è più facile ottenere la maturità. Io comunque non voglio un diploma al ribasso. Lo faccio per me, per poter contare su una buona formazione”.

Londra all’orizzonte

Ariella Kaeslin non conosce ancora come sarà il suo avvenire dopo la sua carriera di ginnasta di élite “So che per essere felice e sentirmi bene, dovrò continuare a praticare dello sport. In ogni caso ho l’intenzione di presentarmi ai Giochi Olimpici di Londra nel 2012”. Londra è del resto l’obiettivo a più corto termine che si è prefissata, perché à nella capitale inglese che il prossimo mese di ottobre si terranno campionati mondiali.

Dopo il successo su scala europea, presto un trionfo mondiale? “Si può sempre sognare un titolo, ma è difficile sapere dove ci si situa prima di un concorso a quei livelli. Finora nessuna competizione ha riunito le migliori ginnaste”.

Vittima di una frattura all’alluce, Ariella ha per ora alleggerito il carico degli allenamenti. “Penso che rallentare un po’, non mi faccia male. Riprenderò gli allenamenti intensivi durante l’estate”. Per sua fortuna, l’atleta lucernese non si è mai dovuta confrontare con grossi problemi di salute.

Due mesi fa, l’ex ginnasta di élite Pascale Grossenbacher, presente alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996, è stata vittima di un grave incidente alle prese con il trampolino di Maccolin, il medesimo su cui si esercita Arselle. Attualmente segue una riabilitazione al Centro per paraplegici di Nottwil.

“L’incidente di cui è stata vittima Pascale mi ha profondamente scossa. Questo genere di incidente può capitare in ogni momento e ovunque. Ma io, quando mi preparo per il volteggio e mi lancio nella rincorsa, non ho paura. Se la provassi, sarebbe semplicemente impossibile saltare”.

Maccolin. Ariella Kaeslin è una ginnasta svizzera nata l’11 ottobre 1987 a Lucerna. Vive a Bienne, nel canton Berna, a pochi chilometri dal Centro nazionale di allenamento di Maccolin

Campionati europei. Nel 2005 a Debrechen, conquista il quarto posto nel volteggio al cavallo. Nel 2006 occupa il sesto posto e nel 2008 il quarto. Nel 2009 sale sul podio: terza nella competizione generale individuale e prima nel volteggio al cavallo, diventando così la prima svizzera a ottenere una medaglia d’oro in una gara ad alto livello

Mondiali e Olimpiadi. Nel 2005 e nel 2007 si classifica al 22esimo posto del concorso individuale ai campionati mondiali. Nel 2008, alle Olimpiadi di Pechino, giunge quinta al volteggio e 18esima nel concorso generale. Grazie a questa prestazione conquista, nel 2008, il titolo di sportiva svizzera dell’anno.

Con 400 mila aderenti, la ginnastica è la disciplina sportiva più popolare del paese. Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, è stata registrata un’erosione degli iscritti: in sei anni sono stati persi 50 mila membri, secondo Jean-Marie Donzé, vice presidente della Federazione svizzera di ginnastica (FSG).

La FSG è spesso citata da Swissolympic (l’organizzazione mantello delle federazioni sportive) come un esempio nel campo della formazione. Per raggiungere i vertici della piramide mondiale, sarebbero però necessario una base di ginnasti più ampia.

La FSG non versa alcun salario agli sportivi di élite; corrisponde loro soltanto delle indennità.

traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR