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Berna rimane in corsa per le Olimpiadi invernali

"Berna 2010" deve ora convincere la popolazione bernese swissinfo.ch

Il CIO ha scelto Berna fra i quattro candidati per le Olimpiadi invernali del 2010.

Il prossimo ostacolo è la votazione del 22 settembre. I cittadini del canton Berna dovranno esprimersi su un credito di 22,5 milioni di franchi per i giochi.

“Berna 2010” rimane una delle quattro candidature per i giochi olimpici invernali che si svolgeranno tra otto anni. Lo ha deciso mercoledì il Comitato internazionale olimpico (CIO) in una seduta straordinaria a Losanna.

Oltre a Berna, rimangono in corsa Vancouver (Canada), Salisburgo (Austria) e Pyenongchang (Corea del sud). Altri quattro candidati sono definitivamente esclusi: Jaca (Spagna), Andorra, Harbin (Cina) e Sarajevo (Bosnia).

Timori non confermati

Prima della decisione, il comitato bernese temeva che il CIO volesse scegliere nella preselezione solo due candidature. Timori che non si sono confermati.

Per tre volte in passato – nel 1976, 2002 e 2006 – la candidatura svizzera per i giochi invernali (sempre Sion) era stata respinta dal CIO.

Per Berna rimangono dunque motivi di speranza. La decisione definitiva verrà presa dal CIO a Praga nel luglio del prossimo anno.

Ostacolo votazione

Ma prima di arrivare a Praga, la candidatura di Berna deve superare un altro ostacolo importante: le urne.

Il 22 settembre prossimo le cittadine e i cittadini del canton Berna saranno chiamati ad esprimersi sulla concessione di un credito di 22,5 milioni di franchi per le Olimpiadi. Il 24 toccherà ai votanti del comune di Berna dire la loro su due crediti in relazione ai giochi.

“Un no sarebbe un danno d’immagine”

“Se il canton Berna dovesse bocciare il credito, il progetto dovrebbe essere abbandonato”, dice Dres von Weissenfluh, direttore generale del comitato promotore.

A meno che a una maggioranza di no si contrapponesse un chiaro sì delle località ospiti dei giochi. In tal caso, si dovrebbero forse rivedere i calcoli.

Un no sarebbe tuttavia un grave danno d’immagine per la candidatura bernese, spiega Weissenfluh, anche nei confronti del CIO.

“Non ci impegniamo solo per il credito, ma anche per un chiaro sì, in modo da poter dire al CIO: vedete, Berna vuole i giochi olimpici invernali.”

Non solo Berna

I giochi non si svolgerebbero però solo nel canton Berna. Alcune gare sono previste anche in Vallese, Vaud, Friburgo e Grigioni.

La decisione del popolo bernese sarà un segnale importante anche per gli altri cantoni. Lì i crediti non saranno sottoposti a votazione popolare, ma saranno discussi dai rispettivi parlamenti cantonali.

Successo grazie a un progetto intercantonale

Le origini del progetto “Berna 2010” risalgono all’idea di un piccolo event manager di Interlaken, che lanciò la candidatura dell’Oberland bernese. Contemporaneamente nasceva anche il progetto di una candidatura di Montreux, nel canton Vaud.

Poco dopo i promotori decisero di unire le candidature, per avere migliori possibilità nella selezione nazionale. E in effetti a metà del 2001 il comitato olimpico nazionale si espresse, sorprendendo molti esperti, per la candidatura bernese, contro quella della cittadina grigionese di Davos.

Due anni dopo il fallimento della candidatura di Sion, la Svizzera era dunque di nuovo in corsa per i giochi invernali

Gli oppositori non dormono

Non mancano tuttavia voci critiche contro la candidatura del canton Berna. Gli oppositori esprimono innanzitutto il dubbio che dopo la decisione del CIO a favore di Torino e contro Sion per le Olimpiadi invernali del 2006, le località alpine abbiano scarse possibilità di potersi assicurare i giochi del 2010.

Anche rispetto agli aspetti finanziari, il comitato contro “Berna 2010” non lesina critiche. Il rischio finanziario sarebbe troppo elevato, soprattutto per un cantone indebitato come Berna.

In effetti, anche i 130 milioni di franchi d’investimenti per le infrastrutture sono assicurati solo in piccola parte, come ha confermato Dres von Weissenfluh.

Ancora aperta è anche la questione dei costi per la sicurezza, che devono essere assunti dal paese ospite.

La consigliera nazionale socialista Ursula Wyss ha ricordato che per la sicurezza a Salt Lake City sono stati spesi 500 milioni di dollari.

I promotori sperano nell’economia privata

I promotori puntano su un forte impegno dell’economia privata per gli investimenti e la garanzia di deficit. Nel caso di Expo.02, il finanziamento da parte di investitori privati non ha raggiunto le dimensioni sperate, ma per la candidatura olimpica la situazione è diversa, ritiene Weissenfluh.

Nell’eventualità di una decisione finale a favore di “Berna 2010”, il CIO metterebbe a disposizione 900 milioni di franchi. Ciò faciliterebbe anche l’impegno dell’economia privata, coi cui esponenti i promotori sono in costanti trattative.

swissinfo

1999: la candidatura di Sion 2006 è respinta
2001: il comitato olimpico nazionale sceglie la candidatura di Berna 2010
22 settembre 2002: votazione nel canton Berna sul credito a Berna 2010
2 luglio 2003: il CIO decide la località per le Olimpiadi invernali 2010

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