The Swiss voice in the world since 1935
In primo piano
Democrazia diretta in Svizzera

Conferenza internazionale sulla protezione della popolazione nei conflitti

Per alcuni bambini la guerra non è un gioco Keystone

I ministri di 12 paesi si riuniscono, giovedì e venerdì a Lucerna, per cercare di arginare la proliferazione delle armi leggere e delle mine antiuomo, come pure per lottare contro il reclutamento di bambini nei conflitti armati.

Alla conferenza, organizzata dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), prendono parte i rappresentanti di 12 paesi che hanno aderito ad una rete informale attiva nel settore della sicurezza umana. Nonostante le convenzioni internazionali sul diritto umanitario e gli impegni assunti da molti Stati in quest’ambito, negli ultimi decenni è costantemente aumentata la quota di civili uccisi o feriti nelle regioni di guerra.

Pur allentando le tensioni tra est ed ovest, la fine della Guerra fredda ha portato ad una moltitudine di piccoli conflitti incontrollati, in cui le parti coinvolte non tengono assolutamente conto del destino delle popolazioni. La disseminazione delle mine antiuomo e la diffusione su vasta scala di ogni sorta di armi leggere rappresentano i pericoli più gravi per i civili, a cominciare da donne e bambini.

Come ricordato dall’ambasciatore svizzero Raimund Kunz, incaricato dal DFAE di organizzare la conferenza, ancora oggi vi sono almeno 70 milioni di profughi e sfollati, sfuggiti a conflitti armati e costretti a vivere in condizioni estremamente precarie. Un altro problema, emerso in numerosi paesi martoriati da guerre civili e guerriglie, riguarda l’impiego di bambini soldato.

Secondo l’ambasciatore Kunz, la comunità internazionale deve quindi impegnarsi a fondo per costringere le milizie e le fazioni armate, che si danno battaglia in decine di paesi, a rispettare perlomeno i principi del diritto umanitario in favore della popolazione civile. Dalla conferenza di Lucerna Kunz si attende un forte segnale politico, in vista anche del vertice delle Nazioni unite sulle armi leggere che si terrà l’anno prossimo.

Una limitazione delle armi leggere e delle mine antiuomo potrà comunque venir raggiunta soltanto con la collaborazione e la responsabilizzazione di tutti i paesi e dell’industria delle armi. Nonostante un certo interesse manifestato negli ultimi anni dagli ambienti industriali, questo obbiettivo sembra ancora alquanto difficile da realizzare.

I paesi che fanno parte del gruppo informale, che si riunisce a Lucerna, sono oltre alla Svizzera, Canada e Norvegia (paesi promotori), Irlanda, Paesi Bassi, Austria, Slovenia, Grecia, Giordania, Tailandia, Mali, Sudafrica e Cile.

Armando Mombelli

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR