Estremismo: situazione sotto controllo
Per il governo, la minaccia potenziale più seria per la sicurezza in Svizzera non è rappresentata dall'estrema destra, ma dagli anarchici di sinistra.
Il rapporto pubblicato giovedì indica tuttavia che, globalmente, la situazione è sotto controllo, incluso l’aspetto degli islamisti e altri estremisti venuti dall’estero.
La sicurezza nazionale non è attualmente minacciata in modo grave da alcun gruppo estremista. È quanto risulta da un nuovo rapporto sul fenomeno dell’estremismo reso pubblico giovedì.
“La situazione è sotto controllo, ma bisogna rimanere vigili”, afferma Jürg Bühler, vice-capo del Servizio di analisi e prevenzione (Sap).
Sinistra più preoccupante della destra
Il documento, approvato mercoledì dal Consiglio federale all’attenzione del Parlamento, rileva che le attività di estrema destra mettono a rischio sporadicamente e a livello locale tranquillità, ordine e sicurezza pubblica.
L’aspetto preoccupante di questa frangia – i cui membri sarebbero un migliaio – è l’età degli autori di atti violenti, sempre più giovani.
Un pericolo maggiore deriva tuttavia attualmente dagli esponenti di estrema sinistra. I loro obiettivi e metodi costituiscono un rischio per la sicurezza interna della Svizzera che “non va sottovalutato”, indica il rapporto.
Con un carattere urbano più marcato, l’estremismo di sinistra raggruppa circa 2’000 militanti e comprende un numero maggiore di gruppi, di cui una gran parte interconnessa tra loro.
Gli autori del rapporto considerano difficile la strada che porterà a nuove soluzioni al problema, dal momento che gli estremisti di sinistra rifiutano il dialogo e la loro radicalizzazione è in crescita. Sono inoltre soprattutto loro che contribuiscono all’inasprimento del conflitto contro gli estremisti di destra, in particolare nelle grandi città come Zurigo e Basilea.
La sicurezza interna dipende anche dall’estero
Per ciò che riguarda i gruppi estremisti, sia stranieri che religiosi, la situazione è in generale tranquilla, anche se tesa.
Secondo il rapporto, sussiste un potenziale di mobilitazione dei gruppi estremisti stranieri, come ad esempio alcune fazioni curde e l’organizzazione indipendentista srilankese delle Tigri di Liberazione dell’Eelam Tamil.
Un cambiamento della situazione politica nella loro patria potrebbe comportare un aumento del rischio anche in Svizzera.
“Per quel che riguarda la comunità curda, la Svizzera può aspettarsi degli attentati diretti verso obiettivi turchi”, cita il rapporto.
I gruppi islamisti presenti nel nostro paese non hanno sviluppato nessun’attività terroristica in senso proprio, sebbene alcuni utilizzino la Svizzera come luogo di transito e base logistica.
Centri di reclutamento anche in Svizzera?
Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp) fa notare che le attività di organizzazioni come il Fronte islamico di salvezza (Fis) algerino o l’Hamas palestinese “svolgono un ruolo sempre più importante come punto di riferimento della rete internazionale”.
Non è inoltre escluso che alcuni centri d’incontro islamici in Svizzera siano utilizzati come luogo di contatto e di reclutamento di nuovi estremisti. In Italia o in Francia, i fatti dimostrano come alcune moschee o club sportivi siano stati frequentati da terroristi islamici.
In Svizzera, l’osservazione preventiva dei luoghi di culto è tuttavia, al momento, proibita.
Le attività estremiste di stranieri nel nostro paese potrebbero non solo pregiudicare la sicurezza interna, bensì sottoporre la Svizzera anche alla pressione politica esercitata dagli stati in diretto conflitto con queste organizzazioni.
Misure preventive e repressive
L’attuale rapporto sull’estremismo – che considera l’evoluzione dal 1992 – è la risposta ad un postulato che il Partito popolare democratico aveva inoltrato al Parlamento due anni fa, quando il Consiglio federale aveva presentato un primo testo sull’estremismo.
Gli attentati dell’11 settembre 2001 avevano infatti cambiato le carte in gioco sul piano socio-politico internazionale e le questioni relative alla prevenzione ed alla lotta al terrorismo hanno assunto maggiore importanza ed urgenza.
Il rapporto ricorda che Berna ha già adottato una serie di misure preventive e repressive, per impedire o lottare contro le attività illecite delle organizzazioni estremiste in Svizzera. Basti pensare all’inasprimento delle disposizioni sulle armi, la norma penale sul razzismo o la sorveglianza di internet.
Leggi più efficaci
La legislazione svizzera offre attualmente un margine di manovra limitato in materia di restrizione della propaganda e di attività di finanziamento.
Nuove basi giuridiche devono permettere di far fronte ai fenomeni del razzismo, della propaganda che incita alla violenza, in particolare in occasione di manifestazioni sportive.
In vista del Campionato europeo di calcio previsto nel 2008, un progetto di lotta contro gli hooligans è definito di “cruciale importanza” dal rapporto.
Il Consiglio federale si pronuncerà sulla nuova legge ad inizio 2005.
swissinfo e agenzie
Dal rapporto sull’estremismo in Svizzera reso pubblico dal governo risulta che:
– i gruppi di estremisti di sinistra (circa 2’000 militanti) sono ben organizzati ed agiscono soprattutto a livello urbano.
– l’estrema destra, meno preoccupante degli anarchici, raggruppa un migliaio di persone, essenzialmente nelle campagne.
– gli islamisti non presentano un’attivita terroristica in Svizzera, sebbene utilizzino il nostro paese come base logistica e di reclutamento.
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