
Euro 2004: la Svizzera parte fiduciosa

La nazionale svizzera di calcio è giunta a Lisbona. Il fischio d’inizio per l’Euro 2004 è previsto per sabato. La Svizzera debutterà domenica contro la Croazia.
I ragazzi di Köbi Kuhn hanno concluso la fase di preparazione con una pallida prestazione contro il Liechtenstein.
Fase di preparazione sportiva o missione di pubbliche relazioni? Il periodo che ha preceduto la partenza per il Portogallo è stato ricco d’incontri mondani per i giocatori della nazionale.
Il gala della notte del calcio svizzero al Kursaal di Berna, l’incontro col ministro dello sport Samuel Schmid, la festa d’addio o, meglio, d’arrivederci alla fine degli europei…
In quest’atmosfera, caratterizzata da giocatori in giacca e cravatta più che in calzoncini, la partita contro il Liechtenstein è stata forse di troppo.
La magra figura rimediata domenica all’Hardturm contro una squadra composta all’80% di dilettanti (vittoria per 1 a 0 strappata al novantesimo) si aggiunge alla sconfitta subita qualche giorno prima a Basilea (0-2 contro la Germania).
Ad una settimana dall’incontro con la Croazia, il primo appuntamento della Svizzera agli Europei, non c’è dunque di che alimentare troppe speranze.
Köbi Kuhn, l’allenatore dei rossocrociati, deve fare i conti con qualche problema soprattutto per quanto riguarda il morale della squadra e dei tifosi.
Selezione ringiovanita
Tuttavia Kuhn, come sua abitudine, cerca di rassicurare gli scettici. «Gli ultimi giorni di preparazione sono stati molto faticosi e forse i giocatori erano stanchi», ha dichiarato l’allenatore dopo l’incontro col Liechtenstein.
«Il grosso del lavoro è stato fatto, ora non ci resta che affinare i particolari. Sono convinto che in Portogallo la squadra mostrerà il suo vero volto».
Se il vero volto della nazionale resta ancora da scoprire, si delinea però già una sua caratteristica. Sarà più giovane di quanto previsto inizialmente.
Gli infortuni di Marco Streller e Johann Lonfat hanno aperto le porte dell’Euro a due giovani della nazionale Under 21: Johan Vonlanthen e Tranquillo Barnetta.
In un primo tempo, la scelta di Kuhn si era posata su Davide Chiumento. Il giovane talento dell’Under 21 e della Juventus non ha però risposto all’appello.
Chiumento, che ha la doppia nazionalità svizzera e italiana, ha dichiarato di non sentirsi ancora pronto per decidere d’indossare la maglia rossocrociata e rinunciare così definitivamente alla possibilità di vestire quella azzurra.
Barnetta (doppia nazionalità svizzera e italiana) e Vonlanthen (doppia nazionalità svizzera e colombiana) hanno invece deciso di cogliere al volo l’occasione di partecipare giovanissimi ad un Campionato europeo con la nazionale maggiore, dopo aver disputato in Germania il campionato di categoria con l’Under 21.
Spirito di gruppo
I 23 selezionati, hanno ancora una settimana di tempo per sviluppare uno spirito di squadra vincente.
«È necessario che adesso i ragazzi si concentrino sulle partite e che dimentichino tutto il resto», afferma Michel Pont, allenatore aggiunto della nazionale.
«Ci sono state molte tensioni nel gruppo a causa dei numerosi infortuni e dell’annuncio tardivo dei nomi dei 23 selezionati».
Oltre a Streller (frattura di tibia e perone) e Lonfat (problemi alla schiena), gli equilibri iniziali del gruppo sono stati perturbati dall’infortunio di Thurre (strappo muscolare) e dall’esclusione di Grichting e Meyer.
Tutto questo, però, è passato. La squadra è in Portogallo alla ricerca di un’unità non sempre facile da trovare. La sfida non è rappresentata solo dagli incontri con gli avversari, ma anche dalla necessità di adattarsi ad una situazione particolare.
«Non siamo abituati a vivere gomito a gomito per così tanto tempo», afferma il centrocampista Johann Vogel.
«Mi ricordo molto bene che durante l’Euro 1996, in Inghilterra, eravamo tutti molto contenti che l’avventura finisse per poter rientrare a casa nostra».
Colleghi, ma non necessariamente amici: questa constatazione non preoccupa comunque più di tanto i gocatori. La tranquillità e la capacità di conciliare che tutti riconoscono a Köbi Kuhn hanno portato i loro frutti.
Secondo il difensore centrale Patrick Müller, il morale della squadra è buono e per i nuovi arrivati, Vonlanthen e Barnetta, non ci saranno problemi d’integrazione:
«Sono dei buoni calciatori e l’ottimo spirito di squadra che ci caratterizza da due anni li aiuterà a sentirsi dei nostri».
swissinfo, Mathias Froidevaux e Doris Lucini
5 incontri di preparazione disputati dalla Svizzera;
3 sconfitte (contro il Marocco 1-2, la Grecia 0-1 e la Germania 0-2);
2 vittorie (contro la Slovenia 2-1 e il Liechtenstein 1-0).
La selezione di Jacob «Köbi» Kuhn:
Portieri: Fabrice Borer (Grasshoppers), Jörg Stiel (Borussia Mönchengladbach), Pascal Zuberbühler (Basilea).
Difensori: Bruno Berner (SC Friburgo), Bernt Haas (West Bromwich Albion), Stéphane Henchoz (Liverpool), Ludovic Magnin (Werder Brema), Patrick Müller (Lione), Christoph Spycher (Grasshoppers), Murat Yakin (Basilea), Marco Zwyssig (Basilea).
Centrocampisti e attaccanti: Tranquillo Barnetta (San Gallo), Ricardo Cabanas (Grasshoppers), Fabio Celestini (Marsiglia), Stéphane Chapuisat (Young Boys) Alex Frei (Rennes), Daniel Gygax (Zurigo), Benjamin Huggel (Basilea), Milaim Rama (Thun), Johann Vogel (PSV Eindhoven), Johan Vonlanthen (PSV Eindhoven), Raphaël Wicky (SV Amburgo), Hakan Yakin (VfB Stoccarda).

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