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Il Grasshopper batte il San Gallo per 4 a 0 e conquista il 26esimo titolo di campione svizzero

Il Grasshopper deve la sua vittoria alla goleada di Richard Nunez, che ha segnato ben 3 reti Keystone

Secondo il Lugano, battuto per 2 a 1 a Sion dai padroni di casa. I bianconeri, che speravano di riconquistare il titolo dopo 52 anni, accedono comunque alle qualificazioni della Champions League. I campioni uscenti del San Gallo devono invece accontentarsi della partecipazione alla coppa Uefa.

Il Lugano dunque non ce l’ha fatta. Nonostante il grande impegno profuso durante tutti i 90 minuti, gli uomini di Roberto Morinini non sono riusciti a recuperare i due goal realizzati dal Sion: il primo dopo soli 5 minuti di gioco, a opera di Darbellet, che è riuscito a infilare il pallone tra le gambe del portiere Razzetti. Il secondo, al 21esimo del primo tempo, si rigore battuto da Vernat, per un fallo in area di Ludovic Magnin.

E anche l’entrata in campo di Türkyilmaz e Bullo, in sostituzione degli sfortunati Gaspoz e Rota, non è servita a ribaltare completamente la situazione. Dopo un netto dominio nella prima metà del secondo tempo, con il Lugano che è subito andato a segno con uno splendido goal al volo di Rossi, i bianconeri hanno vieppiù perso mordente. Complici anche le notizie della goleada del Grasshopper a San Gallo, che hanno tolto qualsiasi incentivo alla partita di Sion.

Contrariamente ai pronostici della vigilia, la cavallette sono infatti riuscite a espugnare l’Espenmoos – dove il San Gallo era imbattuto da ben 35 incontri – grazie all’exploit di Nunez, che ha siglato ben 3 delle 4 reti della partita. La prima dopo soli 2 minuti dall’inizio e la seconda allo scadere del primo tempo, durante il quale gli uomini di Marcel Koller hanno mancato parecchie occasioni da rete.

Sempre Nunez, al 23esimo della ripresa, ha poi dato il colpo di grazia al San Gallo, mentre la rete del definitivo 4 a 0 è stata segnata da Chapuisat, sul finire dell’incontro. Con la netta vittoria di sabato sera, la squadra diretta da Hans-Peter Zaugg ha così conquistato il suo 26esimo titolo di campione svizzero, aumentando così il proprio record, che detiene anche nell’ambito della coppa svizzera, con 18 vittorie.

Il Lugano invece ha mancato di poco quello che sarebbe stato il quarto titolo, 52 anni dopo l’affermazione della stagione 1948/49. Nelle 26 partite giocate in quel campionato, i bianconeri conquistarono 40 punti con 18 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte. Dal 31ottobre 1948, per 23 turni consecutivi, la squadra è stata al primo posto. Ora invece i bianconeri terminano il campionato al secondo posto, con 41 punti, dietro al Grasshoppers che ne ha 46 e davanti al San Gallo che rimane a quota 40 e al suo secondo titolo, conquistato poco più di dodici mesi fa.

Per quanto concerne il girone di qualificazione-retrocessione, doveva essere l’anno del Bellinzona e del Winterthur, matricole che tentavano il grande salto verso la Serie A. Ma a conti fatti, nella massima categoria, dietro alle tre squadre di A: Neuchatel Xamax, Lucerna ed Aarau, sale invece lo Young Boys di Marco Schällibaum.

Ma se la festa nella Capitale svizzera è stata coinvolgente, nella capitale ticinese non c’è stato niente da festeggiare. Il Bellinzona delle meraviglie, quello di Dellacasa e Türkyilmaz, è stato smembrato dal Gruppo Calleri (azionista di maggioranza) e ha dapprima acciuffato per il rotto della cuffia il torneo di promozione.

Ma a primavera sono venuti fuori i vecchi mali e prima Dellacasa se n’è andato, e poi i giocatori hanno scioperato perché non hanno ricevuto lo stipendio. E così si è finiti con i ragazzi dell’Under 18 in campo negli ultimi 5 incontri: ora si volta pagina, niente più obiettivi da “grandeur”, ma una sana politica dei giovani. Anche perché se non si cura il calcio dalla base (movimento giovanile), è difficile avere successi…

swissinfo

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