Il Tribunale federale accorda un risarcimento a Giorgio Bellini

Arrestato nel 1994 su ordine dell'allora procuratirice federale Carla Del Ponte, Giorgio Bellini otterrà ora un risarcimento Keystone Archive

Il Ministero pubblico della Confederazione dovrà versare un indennizzo di 22'600 franchi a Giorgio Bellini, sospettato alcuni anni fa di essere un complice del terrorista Carlos. Il risarcimento è stato accordato dal Tribunale federale, la cui decisione è stata comunicata mercoledì dall'avvocata del ticinese.

Bellini, la sua ex-compagna e due ginevrini erano stati arrestati nel settembre del 1994, su ordine di Carla Del Ponte, che li riteneva in stretti rapporti con il terrorista venezuelano Ilic Ramirez Sanchez, alias Carlos. I quattro furono scarcerati nei mesi successivi, poiché l’allora procuratrice non riuscì a trovare alcuna prova per l’incriminazione formale.

Giorgio Bellini, che aveva trascorso 74 giorni in carcere preventivo, aveva chiesto un risarcimento danni di quasi 40mila franchi: 16’900 franchi di spese d’avvocato e 22’000 franchi per la detenzione ingiustificata. Secondo la notizia data mercoledì dalla Radio DRS, la Camera d’accusa del Tribunale federale ha ammesso parzialmente la richiesta: l’indennizzo per le spese di difesa è stato portato a 8000 franchi, mentre il risarcimento per la detenzione ingiustificata è stato ridotto a 14’600 franchi.

Mentre Bellini aveva chiesto un indennizzo di 300 franchi per ogni giorno trascorso in carcere, la Corte ha ritenuto una somma di 200 franchi «più adeguata». Non ha nemmeno accordato un risarcimento per torto morale, in seguito al risalto dato dalla stampa all’arresto dei presunti «amici di Carlos». La Corte rileva che nessun articolo è stato allegato alla domanda di risarcimento.

Lo scorso dicembre, la Corte europea dei diritti umani aveva dato ragione ai ticinesi, che accusavano le autorità giudiziarie elvetiche di aver impiegato troppo tempo per esaminare le loro richieste di scarcerazione.

swissinfo e agenzie