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Il triste addio di Oscar Camenzind

Oscar Camenzind annuncia la fine della sua carriera di fronte alla stampa Keystone

In seguito al caso di doping che gli è costato l’esclusione dai Giochi olimpici ed il licenziamento dalla squadra Phonak, il ciclista svizzero ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni.

Davanti alla stampa e sul suo sito internet, Oscar Camenzind si è scusato, tentando di spiegarsi.

Martedì mattina, in una conferenza stampa alla stazione di Lucerna, il professionista svizzero ha annunciato il suo ritiro immediato dallo sport d’alto livello.

Ad un mese dal suo 33esimo compleanno, Camenzind ha dunque tratto le logiche conseguenze dai due anni di squalifica che Swiss Cycling gli avrebbe senza dubbio affibbiato.

Lo scorso 22 luglio, lo svittese era stato sottoposto ad un test durante un allenamento. Lunedì erano stati diffusi i risultati: Camenzind era risultato positivo all’eritropoietina, il famigerato EPO.

“L’errore più stupido”

“Ho fatto una grossa stupidaggine ed ora la pagherò”, ha dichiarato il ciclista. “In luglio, quando il controllore è venuto a testarmi sapevo che sarei risultato positivo”:

“Avevo preso l’EPO cinque giorni prima, il 17 luglio. Me lo ero iniettato da solo. So di non avere scuse ma voglio comunque scusarmi nei confronti della mia squadra, dei miei tifosi e della mia famiglia”, ha aggiunto.

Sul suo sito internet, Camenzind ha pubblicato un messaggio nel quale spiega come è arrivato alla decisione di ricorrere a sostanze dopanti. Dopo la mononucleosi che l’ha colpito nel 2002, il corridore ricorda come non sia più riuscito a ripetere le prestazioni del passato.

“Anche la prima metà del 2004 non è stata soddisfacente”, continua il testo. “Ora avevo riposto le mie speranze su Atene e sulle gare autunnali. Ma per raggiungere dei risultati, ho commesso l’errore più stupido”.

Una brillante carriera

Lunedì, immediatamente dopo l’annuncio del caso, il campione iridato dal 1998 era stato licenziato dalla sua compagine, la svizzera Phonak.

Camenzind aveva raggiunto la squadra nel 2002 e disponeva di un contratto anche per la prossima stagione.

In nove anni di professionismo, lo svittese ha raccolto 21 successi. Oltre al suo titolo di campione del mondo a Valkenburg (Olanda) ed il primo posto nel Tour de Suisse del 2000, si era anche aggiudicato il Giro di Lombardia del 1998 e la Liegi-Bastogne-Liegi nel 2001.

Nel ciclismo svizzero non si verificavano più casi di doping sin dai tempi dell’affare Festina, scoppiato durante il Tour de France 1998.

Allora, dopo ripetuti interrogatori di polizia, Alex Zülle, Laurent Dufaux e Armin Meier avevano ammesso di aver assunto dell’EPO ed erano stati sospesi per 8 mesi da Swiss Cycling.

La pena era poi stata ridotta a sette mesi di squalifica dalla Federazione internazionale.

“Tolleranza zero”

A tre giorni dall’apertura delle Olimpiadi di Atene, il presidente del Comitato olimpico internazionale (CIO) Jacques Rogge ha ribadito che in materia di doping e corruzione verrà applicata la “tolleranza zero”.

Lunedì, accanto al caso Camenzind, erano emersi altri cinque casi di doping riguardanti atleti iscritti ai Giochi.

Un membro del CIO, il bulgaro Ivan Slavkov, era invece stato sospeso sabato, sospettato di corruzione.

“Il comportamento immorale di alcuni individui non deve sporcare l’intera organizzazione”, ha detto Rogge.

“Sono in collera con queste persone”, ha aggiunto. “Sono in collera perché danneggiano un bel movimento di volontari che amano lo sport”.

swissinfo e agenzie

Oscar Camenzind aveva assunto EPO cinque giorni prima del test a sorpresa.
Sapeva che sarebbe risultato positivo.
Lo svittese era ricorso ai prodotti proibiti nella speranza di tornare ai successi del passato.
L’ex campione del mondo si è scusato nei confronti della sua squadra, dei suoi tifosi e della sua famiglia.

Oscar Camenzind è nato nel 1971 a Svitto.

La sua carriera quale corridore professionista è iniziata nel 1996.

Ha gareggiato per le seguenti squadre: Panaria (1996), Mapei (1997-1998), Lampre (1999-2001), Phonak (dal 2002).

Nel suo palmarès spicca il titolo di campione del mondo ottenuto nel 1998. Nello stesso anno ha vinto pure il Giro di Lombardia.

Nel 2000 s’imponeva nel Tour de Suisse e nel 2001 superava per primo il traguardo di una delle più ambite classiche del nord: la Liegi-Bastogne-Liegi.

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