
La primadonna del calcio svizzero

Da tre mesi, Gisela Oeri ha assunto la presidenza del FC Basilea. Con il club renano, che vanta anche buone esperienze europee, la milionaria vuole riconquistare il titolo svizzero e lottare contro la violenza negli stadi.
In un’intervista a swissinfo, “Gigi” Oeri si sofferma sulla sua passione per il calcio e per il collezionismo, come pure sul suo ruolo di mecenate.
In futuro spetterà a Gisela Oeri il compito di rappresentare il FC Basilea alle sedute con i presidenti degli altri club svizzeri e con i delegati dell’Associazione svizzera di football.
Ma, per il resto, la sua nomina alla presidenza del FC Basilea rappresenta più che altro un cambiamento formale: già da alcuni anni, l’ex-vice-presidente aveva praticamente in mano le redini del tradizionale club svizzero di calcio.
Anche per questa stagione, Gigi Oeri intende inoltre fare affidamento sul suo sperimentato staff, a cominciare dall’allenatore Christian Gross.
swissinfo: Che cosa significa per lei il FC Basilea: passatempo, passione, famiglia?
Gisela Oeri: È innanzitutto un lavoro a tempo pieno! Ma è però anche un passatempo, una passione e una famiglia. Le attività per il club di calcio occupano quasi tutte le mie giornate lavorative. Mi rimane veramente poco tempo a disposizione, dal momento che dirigo anche un museo e un centro di fitness. Senza dimenticare che ho anche una mia famiglia.
swissinfo: Come è arrivata al calcio, un mondo dominato dagli uomini?
G.O.: Una domanda molto frequente. Purtroppo non ho potuto seguire le tracce di altre donne. Nel frattempo, però, tutti si sono probabilmente resi conto che le donne bionde non corrispondono necessariamente allo stereotipo di “creature senza cervello”.
Il fatto di essere donna mi apporta comunque più vantaggi che svantaggi. Vengo trattata con rispetto dalla maggior parte della gente. Gli uomini si comportano probabilmente in modo diverso, quando siedono ad un tavolo assieme ad una donna.
Sono una donna che capisce qualcosa di calcio. E, ciò che conta, per finire, è la competenza e non la questione del sesso.
swissinfo: Lei possiede tra l’altro a Basilea anche un museo delle bambole. A che cosa è dovuto questo interesse?
G.O.: È una cosa che fa parte della mia passione per il collezionismo. Ho cominciato a comperare stanze delle bambole al mercato delle pulci e a restaurarle.
Col passare degli anni gli oggetti si accatastavano e non avevo più spazio per conservarli a casa mia. Ho così trovato questo edificio, in cui posso presentare in modo adeguato la mia collezione.
swissinfo: Il FC Basilea è stato confrontato recentemente al problema della violenza dei suoi tifosi. In che modo si può risolvere questo problema?
G.O.: Il Basilea sta compiendo ogni sforzo possibile per far fronte al problema degli hooligan. Mi fa però arrabbiare il fatto che il nostro club è stato sanzionato dall’Associazione svizzera di football, senza che avesse alcuna colpa per quanto è successo.
Tra l’altro, dobbiamo disputare due partite casalinghe senza spettatori. Il problema degli hooligan è da tempo una componente spiacevole del calcio. Ma non si può pretendere che il FC Basilea riesca a risolvere questo problema da solo.
Da parte nostra, sosteniamo il previsto inasprimento della legge nella lotta contro la violenza negli stadi, in particolare l’apertura di banche dati sui tifosi violenti e il divieto di accesso agli stadi per coloro che si sono macchiati di atti di violenza.
Abbiamo proposto noi stessi queste misure già quattro anni fa. Ma non abbiamo potuto attuarle per ragioni legate alla protezione dei dati personali.
swissinfo: Il Basilea è stato negli ultimi anni il club svizzero che ha avuto maggior successo a livello europeo. Ma perché anche la sua squadra non è riuscita ad entrare nella rosa delle miglior compagini del continente?
G.O.: Abbiamo dimostrato di poter competere a livello europeo. Ma vi sono dei limiti che appaiono insormontabili per un club svizzero. È una questione di soldi, di associazioni calcistiche e forse anche dirigenziale.
Tenendo conto della struttura del calcio svizzero, possiamo affrontare senza complessi squadre austriache, ma i club spagnoli, inglesi o italiani rimangono al di fuori della nostra portata.
swissinfo, intervista a cura di Urs Geiser, Basilea
(traduzione Armando Mombelli)
Creato nel 1893, il FC Basilea figura ancora oggi tra le principali squadre svizzere di calcio.
Il club renano ha conquistato finora 11 volte il titolo di campione elvetico (di cui tre dal 2003) e 7 volte la coppa svizzera.
L’anno scorso il Basilea si è fatto soffiare lo scudetto dallo Zurigo, praticamente all’ultimo minuto dell’ultima partita stagionale.
Nata nel 1955, Gisela Oeri è cresciuta nella cittadina tedesca di Schopfheim, situata a pochi chilometri dalla frontiera svizzera.
Di formazione fisioterapista, la presidente del FC Basilea ha praticato quale sport la ginnastica artistica.
Sposata con Andreas Oeri, coproprietario del colosso farmaceutico Roche, viene considerata una delle donne più ricche della Svizzera.
Entrata nel 1999 nelle alte sfere del FC Basilea, nel maggio del 2006 vi ha assunto anche la presidenza, diventando la prima donna a guidare un club di calcio della massima divisione svizzera.
Gigi Oeri è inoltre la principale azionista e mecenate del club renano.
Nel 1998 ha inaugurato il Museo delle bambole di Basilea. Tra le sue attività figurano inoltre la produzione di film.

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