
La Svizzera è pronta a dare il suo sostegno al processo di pace in Medio Oriente

La Svizzera è «disponibile» per la commissione d'inchiesta sulle violenze in Israele e nei Territori, chiesta dai palestinesi. Lo ha dichiarato a Bangkok Joseph Deiss, che ha rivolto un appello alle parti affinché non ricorrano alla forza.
Prima di lasciare la Thailandia, dove era in visita da lunedì, il consigliere federale ha dato una breve conferenza stampa all’ambasciata di Svizzera a Bangkok. Deiss ha espresso la sua «profonda preoccupazione» di fronte agli avvenimenti funesti in Medio Oriente.
Interrogato sulla lista dei Paesi che i palestinesi accetterebbero nella commissione d’inchiesta, il ministro degli esteri elvetico non è stato in grado di indicare se la Svizzera è menzionata. Ha tuttavia precisato che Berna è «disposta a sostenere tali lavori».
Secondo il consigliere federale, «l’uso della forza da parte dell’esercito israeliano è disproporzionato». Deiss si è d’altro canto detto preoccupato per le sorti dei militari israeliani sequestrati. Egli spera che «il Comitato Internazionale della Croce Rossa riesca a farli liberare».
La portavoce di Deiss, Daniela Stoffel, interpellata da swissinfo, ha detto che “la Svizzera sarebbe senza dubbio pronta a dare il suo aiuto in una commissione, ma non è ancora chiaro come essa sarà formata.”
Anche da Israele è giunta la disponibilità alla costituzione di una commissione che faccia luce sull’ondata di violenze verificatasi nei giorni scorsi nei Territori. Lo ha dichiarato Dany Yatom, collaboratore del premier israeliano Barak. Il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan è intanto impegnato in una spola tra palestinesi e israeliani per definire le prerogative della commissione: per i primi la commissione dev’essere “d’inchiesta”, per i secondi semplicemente di verifica.
swissinfo e agenzie

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