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Più mezzi contro l’estremismo di destra chiesti dal capo della polizia federale

Il capo della polizia federale (Bupo) Urs von Däniken auspica maggiori mezzi per la lotta contro l'estremismo di destra. «Gli affiliati e la violenza aumentano costantemente», ha detto in un'intervista pubblicata martedì dalla «Neue Luzerner Zeitung».

«L’uso di fucili d’assalto e di esplosivo è una novità», ha precisato Däniken. Il fenomeno ha assunto una nuova dimensione se si considerano le grandi apparizioni in pubblico di centinaia di naziskin come quella sul Grütli per il 1° agosto.

Stando al capo della «Bupo», l’estremismo di destra non mette in pericolo la sicurezza interna o l’esistenza della Svizzera. Il pericolo risulta essere maggiore per «singole persone o gruppi, che la pensano in modo diverso o che hanno un aspetto differente», ha affermato. Lo stesso vale per istituzioni come i centri per asilanti.

Da anni la polizia federale informa nei suoi rapporti della minaccia proveniente dai neonazisti, ma «non è sicuramente dotata di mezzi in abbondanza». Von Däniken si augura in particolare un rafforzamento del personale per appoggiare in modo più idoneo i Cantoni.

Il capo della polizia federale è favorevole ad «un divieto puntuale di determinate azioni», e si dichiara scontento dell’abrogazione nel 1998 del decreto federale sulla propaganda. Attualmente il materiale propagandistico può essere confiscato solo se inneggia alla violenza. Per Däniken anche distintivi ed emblemi che rappresentano un’idea razzista costituiscono un incitamento alla violenza. E bisognerebbe valutare la possibilità di punire o sequestrare questo tipo di materiale propagandistico.

Diversamente dalla Germania, il capo della polizia federale definisce il fenomeno dell’estremismo di destra in Svizzera «extraparlamentare, frammentato e più circoscritto». Tuttavia al momento si assiste ad un diffondersi del neonazismo dei partiti tedeschi verso il nostro paese «che non vediamo con piacere».

swissinfo e agenzie

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