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Riparte il campionato di hockey

Ralph Krueger ripreso durante il suo lavoro con la Nazionale Keystone

Ciak si ricomincia. Da venerdì sera, le dodici squadre di LNA ritornano a fare sul serio. Una stagione particolare, che vista la concomitanza delle Olimpiadi di Salt Lake City, imporrà ritmi frenetici a tutta la regular season. Ne abbiamo parlato con Ralph Krüger, allenatore della nazionale.

La famiglia innanzitutto: dopo una stagione intensa, che si è conclusa con i Mondiali in terra tedesca, Ralph Krüger ha voluto staccare la spina. Le vacanze le ha infatti trascorse lontano dalla Svizzera “in Canada anche perchè d’estate amo dedicarmi a tutto ciò che non ha nulla a che vedere con il disco su ghiaccio”. Facile immaginarlo con moglie e figlio in riva a uno degli immensi laghi canadesi, con tanto di tenda e canna da pesca…

Da Ferragosto Krüger è tornato nella sua casa di Davos, “attivando” subito il server dedicato all’hockey, quello vero, non come quello d’agosto, reputato, a giusta ragione, virtuale. Venerdì 7 settembre scatta il nuovo campionato, quello che condurrà ai Giochi Olimpici di Salt Lake City. Che torneo ci attende? “Pian piano Lugano e Zurigo stanno costruendo compagini di un altro pianeta, almeno sulla carta. Vedo bene anche il Berna che ha costruito un gruppo solido mentre per i posti tra il quarto il dodicesimo posto vi sarà una lotta eccitante tra parecchie squadre”.

Nummelin e Maneluk a Lugano; Varis ed Alston a Zurigo; Vlasak, Petrovicky e Stepanec ad Ambrì; O’Sullivan e Rintanen a Kloten; Hämäläinen e Bonin a Langnau: nuovi stranieri con i fiocchi… “Penso che i manager abbiano lavorato molto bene. E’ giusto che la Lega Nazionale si rinnovi e proponga volti nuovi. Sono tutti giocatori di gran classe quelli arrivati nel campionato svizzero. D’altronde è un bene perchè sia i tifosi sia i giovani giocatori possono vedere all’opera gente del calibro di Alston, Nummelin o Petrovicky”.

Campionato a ritmi folli: 44 gare in cinque mesi. Poi le Olimpiadi e infine i Campionati del Mondo. Che anno sarà per la Nazionale rossocrociata? “Lavoriamo assieme ormai da quattro anni – continua Krüger – e quindi penso che il torneo compresso non ci condizionerà. D’altronde, in Finlandia, Stati Uniti e Germania, il campionato è sempre così intenso. Bisogna soltanto farci l’abitudine: sono dell’avviso che se le squadre “sforneranno” un buon prodotto, i fans accorreranno alle piste. E’ chiaro che l’anno dei Giochi Olimpici è sempre un po’ pazzo…”.

Al suo primo anno quale selezionatore rossocrociato, Krüger poteva contare sul solo Aebischer, come “legionario”. Ora la pattuglia si è arricchita: Reto Von Arx, Luca Cereda, Thomas Ziegler, Michel Riesen, Goran Bezina, Julien Vauclair oltre Oceano, Marcel Jenni e Martin Gerber in Svezia. Il gruppo si allarga sensibilmente… “Fa senza dubbio piacere, significa che i giocatori svizzeri non sono di scarso livello, anzi. In questi giorni sto visitando proprio coloro che partiranno per gli Stati Uniti come Bezina, Julien Vauclair e David Aebischer. Sarà importante rimanere in stretto contatto con questi giocatori, per seguire la loro esperienza. Spero tornino ancora più forti, sia come giocatori sia come uomini”.

Lo scorso fine settimana Ralph Krüger ha visto all’opera sette delle dodici squadre impegnate in Serie A. Il Lugano, a causa degli incidenti della finalissima, esordirà con il Rapperswil di Samuelsson a porte chiuse… “Sarà una sconfitta per tutti perchè l’hockey su ghiaccio è come un film: ci vuole una serie di attori che rispettino il loro ruolo e le regole del gioco. Sono rimasto stupito di quando accaduto alla Resega: questi individui non sono tifosi di sport… Ero presente con la mia famiglia a Gara 1 e Gara 3 alla Resega: a Lugano vi era un clima di festa e quindi non riesco a spiegarmi cosa sia successo…”.

Filippo Frizzi

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