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Svizzera ed America latina un po’ più vicine

Lo sguardo di Micheline Calmy-Rey su Buenos Aires Keystone

Micheline Calmy-Rey ha concluso una visita di sei giorni in America latina; Berna vuole approfondire le relazioni coi paesi della regione.

La ministra degli esteri elvetica ha assistito in particolare alla cerimonia d’investitura del nuovo presidente uruguaiano Tabaré Vazquez.

Micheline Calmy-Rey ha concluso martedì il suo viaggio di sei giorni in America latina assistendo all’investitura del nuovo presidente uruguaiano Tabaré Vazquez.

Nel corso del suo periplo, la ministra degli esteri elvetica ha visitato il Perù, l’Argentina e l’Uruguay. Tre paesi che hanno una serie di legami umani, economici o culturali con la Svizzera e condividono un «certo numero di interessi negli organismi multilaterali», a detta della consigliera federale.

Da Toledo a Chavez

La responsabile del Dipartimento federale degli esteri ha incontrato, tra gli altri, i suoi omologhi peruviano e argentino ed il presidente peruviano Alejandro Toledo.

Durante la cerimonia d’investitura di Tabaré Vazquez, ha inoltre avuto dei colloqui coi ministri degli esteri uruguaiano e paraguaiano, col presidente del Venezuela Hugo Chavez e con rappresentanti della comunità elvetica residenti nel paese sudamericano.

Incontrando il vicepresidente colombiano Francisco Santos, la consigliera federale ha evocato il ruolo che Berna sta addossandosi per cercare di ottenere la liberazione di persone tenute in ostaggio dai ribelli delle Forze armate rivoluzionarie di Colombia (FARC), tra cui la senatrice e candidata alla presidenza nel 2002 Ingrid Betancourt. Un ruolo sul quale Micheline Calmy-Rey non ha però voluto fornire ulteriori dettagli.

Relazioni da sviluppare

Nei suoi incontri, Micheline Calmy-Rey ha espresso la volontà di «approfondire» le relazioni tra la Svizzera e gli Stati della regione. In particolare, Berna ha deciso di avviare «dialoghi politici regolari» con Buenos Aires.

Nel corso dei numerosi colloqui è stata spesso evocata pure l’importanza delle relazioni giudiziarie. «Abbiamo un interesse reciproco a cooperare», ha dichiarato la responsabile della diplomazia elvetica, «la Svizzera non vuole essere una piazza finanziaria che protegge i capitali criminali, in particolare legati al traffico di droga o alla corruzione».

Negli ultimi anni, Berna ha accordato il suo sostegno giudiziario in particolare nei casi di corruzione che hanno coinvolto l’ex presidente argentino Carlos Menem o l’ex capo dei servizi segreti peruviani dell’epoca Fujimori, Vladimiro Montesinos. Con le autorità di Buenos Aires, prossimamente dovrebbe essere siglato un accordo di assistenza giudiziaria.

In materia economica, con il Perù e l’Argentina sono in corso delle trattative per degli accordi di doppia imposizione, che dovrebbero rendere questi Stati più attrattivi per le imprese elvetiche.

Secondo Micheline Calmy-Rey, la Svizzera può contare su una certa «benevolenza» in America Latina, in particolare grazie ai «legami umani» instauratisi in seguito all’ondata migratoria verso questi paesi alla fine del XIX secolo.

swissinfo e agenzie

Per sviluppare le relazioni tra la Svizzera e i paesi della regione, si vuole mettere l’accento, tra l’altro, sull’aspetto economico, con accordi di doppia imposizione, e sull’assistenza giudiziaria.

Quest’ultimo aspetto è già una realtà, in particolare per quanto concerne la frode fiscale, la corruzione o il riciclaggio di denaro sporco.

Negli ultimi anni, Berna ha fornito la sua assistenza giudiziaria per i casi che hanno coinvolto l’ex presidente argentino Carlos Menem e l’ex capo dei servizi segreti peruviani Vladimiro Montesinos.

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