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Un ufficiale svizzero per la pace in Sudan

Jacques Baud, il colonnello svizzero in missione di pace in Sudan. RDB

Il colonello dell'esercito svizzero Jacques Baud, dirige da lunedì nella capitale Khartum la cellula d'analisi interforze, istituita dall'ONU in Sudan.

Questa squadra è incaricata di organizzare lo spiegamento dei caschi blu nel paese africano, martoriato da 20 anni di guerra civile.

«Ho accettato il mandato affidatomi dalle Nazioni unite», ha confermato la settimana scorsa Jacques Baud, che si è occupato finora delle operazioni di mantenimento della pace presso il Dipartimento federale degli affari esteri.

In Sudan, Baud guiderà una squadra di venti persone che dovranno assicurare e facilitare la Missione dell’ONU (Minus).

Quest’ultima prevede lo spiegamento di 10mila caschi blu e 700 poliziotti civili, come stabilito dal piano di pace siglato nel gennaio scorso dal governo e dai movimenti di guerriglia attivi nel sud del paese.

Le forze dell’ONU sono chiamate a far rispettare il cessate il fuoco, organizzare il disarmo delle parti finora in conflitto, ristrutturare le forze di polizia, istaurare un sistema giudiziario indipendente, assicurare il rispetto dei diritti umani e agevolare il ritorno di milioni di persone sfollate.

Attività anche nel Darfur

Da parte sua, la cellula di analisi guidata dal colonnello svizzero dovrà seguire tra l’altro l’evoluzione politica locale.

Per questo, Baud lavorerà in contatto permanente con le autorità civili e militari, le organizzazioni internazionali e le ONG.

«Seguiremo anche la situazione nel Darfur», ha sottolineato Baud, il quale dovrebbe rimanere in Sudan per un anno.

I costi del suo intervento verranno coperti dal Dipartimento federale della difesa.

700 milioni dall’ONU

Le Nazioni unite hanno hanno messo a disposizione un budget pari a 700 milioni di franchi per le operazione previste nel corso di un anno in Sudan.

Si stima che il conflitto nel sud del paese, incominciato nel 1983, abbia fatto oltre 1,5 milioni di morti e 4 milioni di sfollati.

Il piano di pace siglato in gennaio prevede tra l’altro anche la spartizione tra governo e movimenti ribelli dello sfruttamento delle riserve di petrolio.

swissinfo e agenzie

Le Nazioni unite hanno stanziato un budget di 700 milioni di franchi per le operazioni di pace in Sudan nel corso di un anno.
La sicurezza nel paese e il rispetto dell’accordo di cessate il fuoco saranno garantiti da 10’000 caschi blu e 700 membri della polizia civile.
Il governo di Khartum e i movimenti guerriglieri al sud del paese hanno concordato nel gennaio scorso un piano di pace che dovrebbe porre fine ad un conflitto in corso da oltre 20 anni.

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