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Zugo: condanna confermata per l’ex municipale Ivo Romer (PLR)

L'ex municipale PLR di Zugo Ivo Romer (foto d'archivio) KEYSTONE/URS FLUEELER sda-ats

(Keystone-ATS) L’ex municipale di Zugo Ivo Romer (PLR) è stato condannato in seconda istanza a quattro anni e sette mesi di detenzione. Il Tribunale cantonale ha riconosciuto il 54enne ex responsabile delle finanze cittadine colpevole di appropriazione indebita

Nella sentenza pubblicata oggi, il Tribunale d’appello ha inasprito di un mese la pena detentiva nei confronti dell’ex politico. La condanna non è ancora definitiva e può ancora essere impugnata davanti al Tribunale federale.

Ivo Romer – che si era dimesso dalla carica di municipale alla fine del 2012 – ha fatto ricorso contro la condanna del tribunale di prima istanza, che nel febbraio del 2016 lo ha condannato a quattro anni e mezzo di prigione.

L’ex municipale si è sempre dichiarato innocente e nel corso del dibattimento che si è tenuto lo scorso mese di dicembre si è battuto per l’assoluzione. La pubblica accusa chiedeva invece di aumentare la pena di quasi un anno.

Oltre che per l’appropriazione indebita – per un importo di oltre 3,8 milioni di franchi – Romer è stato giudicato colpevole di amministrazione infedele e di falsità in documenti. Il Tribunale cantonale di Zugo lo ha ritenuto responsabile anche di riciclaggio di denaro: un’accusa da cui l’imputato era stato prosciolto in prima istanza.

L’ex politico ha commesso questi reati in qualità di amministratore e unico responsabile di una fondazione creata da un’anziana signora, deceduta nel 2011 all’età di 96 anni. Il 54enne ha amministrato i beni della donna a partire dal 2006, quando la fondazione aveva in dotazione quasi sette milioni di franchi. Al momento del decesso, sul conto della signora erano rimasti soltanto 16’000 franchi, mentre l’intero patrimonio della fondazione era svanito nel nulla.

Durante il dibattimento, la difesa di Romer ha sostenuto che tutte le transazioni e tutti i versamenti sono stati eseguiti su espressa richiesta dell’anziana signora, giudicata pienamente capace di intendere e di volere al momento dell’affidamento dell’incarico.

Di tutt’altra opinione le due procuratrici, secondo le quali l’imputato ha agito per “pura avidità”, utilizzando quei soldi per finanziarsi un alto standard di vita e per progetti in cui fungeva da mecenate.

La vicenda è diventata di dominio pubblico nel novembre del 2012, quando il settimanale “Weltwoche” ha riferito dell’inchiesta. Ivo Romer si è dimesso dall’incarico di municipale alla fine del 2012. Il procedimento ha portato a diverse perquisizioni, compresa quella della società di consulenza dell’indagato. Nel 2014, il rapporto di una commissione parlamentare d’inchiesta ha escluso che i colleghi di municipio avessero intenzionalmente chiuso un occhio sulla vicenda.

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