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A Zurigo la scienza si dedica a Topolino

Gli eroi Disney fanno tappa a Zurigo ETH Zürich/Philippe Hollenstein

Pittsburgh, Glendale, Emeryville, Burbank, Salt Lake City e… Zurigo: sono le sedi dei sei centri di ricerca di Disney. In Svizzera il gigante americano si è alleato al Politecnico federale per un laboratorio discreto e “high tech”.

La casa lussuosa incastonata nella collina nel quartiere universitario di Zurigo, non lascia trapelare nulla quanto alle attività che la animano. Spingere la porta e entrare nella tromba delle scale decorata con disegni, nient’altro.

Gli schizzi di cartoni animati e i deliziosi acquarelli, molti dei quali propongono paesaggi fantastici, non sono presenze qualunque: appartengono al tesoro della Walt Disney Company. Ma tra queste quattro mura, nessuno disegna. Il personale che Walt Disney impiega a Zurigo, è prettamente scientifico Venti ricercatori, otto dottorandi e una dozzina di altri collaboratori scientifici, stanno studiando i futuri processi che trasformeranno la “3 D”, in un divertimento ancora più diffuso e accessibile.

Partenariato tra il Politecnico federale (EPF) di Zurigo e Disney, il laboratorio “Disney Research Zurich” (DRZ) è stato ufficialmente inaugurato alla fine del mese di aprile, ma aveva iniziato le attività nell’autunno del 2008. Portano la firma del laboratorio una dozzina di pubblicazioni e numerosi brevetti di invenzione.

Ambiente ludico

I giovani ricercatori (una schiacciante maggioranza di maschi), sviluppano delle tecniche per affinare la resa digitale dei volti, per rendere più confortevole la percezione della “3D” che può, ancora attualmente, provocare dei mal di testa e, infine, per imprimere l’impressione del movimento e migliorare le ricostruzioni digitali di fenomeni atmosferici.

Si occupano anche di supporti di proiezione – portatili e grandi formati per i parchi di divertimento – videogiochi, teorie della comunicazione e compressione delle immagini. Questo è solo un parziale elenco dei campi di ricerca.

Eppure l’alta tecnologia non colpisce subito all’interno dei locali del DRZ, con i pavimenti che scricchiolano. Tutto viene svolto sul computer. Figurine di Disney sbucano in ogni angolo. L’ambiente è più ludico che operoso.

Incontri giusti

I ricercatori provengono quasi tutti dal Dipartimento di infografia informatica dell’EPF, diretto da Markus Gross, pure a capo del DRZ. E’ grazie a lui che Disney è approdata sulle rive della Limmat. Consulente per un fabbricante di auto, il professore aveva fatto la conoscenza di Joe Marks, attuale responsabile della ricerca e dello sviluppo di Walt Disney Engineering. L’idea è dunque nata da un incontro giusto.

Il presidente del Poli Ralph Eichler lo riassume così: “L’innovazione è possibile soltanto quando le persone giuste si incontrano per caso pranzando alla caffetteria”! Il Poli non ha dunque inoltrato una candidatura per ospitare il DRZ, non è stato necessario: è bastato un “e se lo facessimo”?

“Una volta accordati sulla libertà di pubblicazione e la sparizione dei diritti, abbiamo cominciato a negoziare”, ha aggiunto Eichler. Tra l’altro l’EPF lavora da diversi anni con IBM.

“Il video del futuro”

“La prossimità del Dipartimento di informatica è pure un elemento essenziale”. Secondo Disney, il Dipartimento di Markus Gross sta persino “influenzando il video dell’avvenire: manipolazione video, cifratura video, 3 D e studi sulla percezione”.

La creazione della rete della ricerca risponde inoltre ad un cambiamento di filosofia. “Alcune aziende funzionano sul segreto – spiega Gross – mentre cinque anni fa, Disney ha deciso di aprirsi”. Alla base di questa decisione, secondo Gross, la portata delle sfide, troppo grandi per assumersele da soli. “Bisogna pubblicare e spiegare i metodi trovati e brevettarli”, aggiunge il professore.

In occasione di un simposio organizzato in occasione dell’inaugurazione del DRZ, Ed Catmull – fisico, informatico e co-fondatore di quello che sarebbe diventato Pixar – si è soffermato su questa “filosofia”.

“Occorre condividere le idee in tempi abbastanza rapidi, poiché le trovate brillanti sono fonte di motivazione”, ha dichiarato davanti ad un pubblico letteralmente affascinato. Prima di aggiungere, con quello slancio pionieristico che la vecchia Europa ama tanto: “Lasciate che i problemi si presentino e poi risolveteli. In ogni caso arriveranno…”

Partite di calcio in 3D

Aspettando i proiettori e i televisori 3D, presto sul mercato per i privati, su alcune emittenti tedesche verranno già messe in onda in 3D alcune partite di calcio della Coppa del mondo. Quanto a Disney, si prepara ad affinare i futuri successi: “Toy Story 3” esce quest’anno. Ed Catmull stima che un terzo dei film di Pixar saranno prossimamente delle serie, film veri e propri per i quali occorrono lunghi anni di produzione.

“Da anni stiamo cercando di preparare una serie del ‘Mondo di Nemo’”, ha svelato dinnanzi al pubblico. “Ma ci manca ancora l’idea per la sceneggiatura. Non possiamo perderlo un’altra volta…”

Ariane Gigon, swissinfo.ch, Zurigo
(traduzione dal francese Françoise Gehring)

L’azienda è stata fondata il 16 ottobre 1923 da Walter Elias Disney e suo fratello Roy Oliver con il nome di Disney Brothers Cartoon Studio. La sede centrale si trova a Burbank, in California (Stati Uniti).

Nel 1937 produce il primo lungometraggio, Biancaneve e i sette nani (Snow White and the Seven Dwarfs) e nel 1955 inaugura il primo parco moderno a tema.

Il 24 gennaio 2006 la acquista la Pixar e nel 2008 lancia la rete “Disney Reserach”, composta da cinque laboratori negli Stati Uniti e uno in Europa. Sono situati a Pittsburgh, Glendale, Emeryville, Burbank, Salt Lake City e Zurigo. I laboratori lavorano a stretto contatto con le università e istituti specializzati.

La Pixar Animation Studios nasce nel 1979; è una delle più importanti case cinematografiche specializzate in computer generated imagery (CGI), con base a Emeryville, California (USA). È diretta da Ed Catmull.

Nel 1986, Steve Jobs acquista la società e le conferisce uno statuto di indipendente. Nel 1995 Pixar comincia a collaborare con Disney. Vengono prodotti diversi film (tra cui “Toy Story”, “Il mondo di Nemo”, “Cars”) prima della rottura del sodalizio.

Nel 2006 viene acquistata da Disney per 7,4 miliardi di dollari. Jobs diventa il principale azionista di Disney. “Ratatouille” e “Up” sono gli ultimi successi, in attesa della programmata uscita di “Toy Story 3”.

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