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CeBIT 2001: la Svizzera al centro della rete

Sono 112 gli espositori svizzeri presenti quest'anno alla più grande fiera mondiale dell'informatica Keystone

Significativa presenza Svizzera, sottolineata da eventi particolari, alla più grande fiera informatica del mondo, in corso ad Hannover, in Germania, fino al 28 di marzo. Le aziende elvetiche sono presenti in quattro padiglioni, in settori organizzati dall'Ufficio svizzero per l'espansione commerciale. E lunedì, la presenza svizzera è sottolineata dalla visita del consigliere federale Pascal Couchepin.

Contano le dimensioni fisiche nel mondo virtuale? Sicuramente no: serve solo la forza delle idee, l’impulso delle innovazioni. L’informatica, con il passare del tempo, sta ponendo l’accento sempre più sull’immaterialità.

Un tempo contava l’hardware: si acquistava un PC e ci si domandava cosa si potesse fare con questa macchina. Successivamente c’è stata l’era del software, delle piattaforme che abbracciano sistemi di marche diverse. Non conta la marca dell’hardware, conta invece Windows, oppure l’OS/400, per citarne alcuni. Ora Internet ha abbattuto questa barriera, perché tutte le conoscenze si vedono attraverso il browser: dati e software lasciano la prigione della rete locale per essere accessibili da tutti.

Ma cosa c’entra questo con la CeBIT, e soprattutto con la Svizzera al CeBIT? C’entra eccome, perché il nostro paese, spiazzato dagli alti costi produttivi e quindi fuori dal giro per quanto riguarda le possibilità del manufacturing di hardware, si è preso una prima rivincita con il software, ma soprattutto sta prendendo piede, e risonanza internazionale, con la Net- Economy.

Sì, in Internet non siamo piccoli, le dimensioni minuscole del nostro paese non contano. Contano, invece, le caratteristiche peculiari della nostra cultura che ci rendono “Internettizzabili”.

Il multilinguismo, innanzitutto. La rete è globale e la Svizzera, pur nelle sue anguste dimensioni, è un esempio di globalità, nel senso della convivenza tra modi di pensare diverse. Sono molti gli stand Svizzeri al CeBIT, divisi su più padiglioni, ma riconosciuti nella loro globalità anche dall’organizzazione. Vengono a portare il loro know how, per entrare nel mercato tedesco. Un mercato che vede la mobilità e la connettività veloce, ovunque ci si trovi, come i punti di forza delle nuove tecnologie.

Si parla più di telefoni cellulari, di tutte le generazioni, ad Hannover, che di dispositivi informatici standard. Perché l’informatica si è prima impadronita delle telecomunicazioni, per poi prendere il controllo della comunicazione globale. La New Economy sta trasformando tutte le aziende in media, ed in questo senso il contributo svizzero al CeBIT va ben al di là delle singole novità tecniche presentate: sono settecento anni di convivenza e di comunicazione, tra culture diverse. Non è questo il principio che promulga Internet, pur con un’esperienza molto minore?

Davide Gai

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