
CF: autostrada A1 chiusa per esercizio aviazione militare

(Keystone-ATS) Un tratto dell’autostrada A1 nei pressi dell’aerodromo militare di Payerne (VD) sarà chiuso al traffico per un massimo di 36 ore per un’esercitazione di jet da combattimento all’inizio di giugno, ha deciso oggi il Consiglio federale.
Per rafforzare la capacità di difesa dell’esercito, le Forze aeree intendono infatti esaminare la possibilità di impiegare i propri aerei da combattimento da ubicazioni improvvisate. In questo modo l’aviazione militare amplia la capacità di decentrare i propri mezzi di difesa aerea in tutto il paese, scrive il governo in un comunicato odierno.
Tra le 21.00 del 4 e le 9.00 del 6 giugno tutto questo sarà sottoposto a una verifica pratica che includerà atterraggi e decolli di velivoli F/A-18 su un tratto della A1 preparato per questo scopo tra Avenches (VD) e Payerne.
Esercitazioni di questo tipo non sono una novità assoluta per la Svizzera: finora, durante la Guerra fredda, ve ne sono state dieci, l’ultima volta sulla A2 a Lodrino nel 1991.
Mutato contesto di sicurezza
Il governo giustifica le manovre dell’aviazione e la conseguente chiusura dell’importante arteria est-ovest con il mutato contesto politico militare sul Vecchio Continente: “Negli ultimi anni la situazione della sicurezza in Europa è ulteriormente peggiorata, in particolare con la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina”, si legge nella nota.
Per poter adempiere anche in futuro al suo compito fondamentale di difendere il paese, l’esercito deve rafforzare la propria capacità e, in questo senso, la protezione dello spazio aereo è un “elemento chiave”.
Aerodromi vulnerabili
Il Consiglio federale fa notare che attualmente tutti i mezzi delle Forze aeree sono concentrati in poche ubicazioni – i tre siti di trasporto di Dübendorf (ZH), Alpnach (OW) e Locarno e i tre aerodromi per jet di Payerne, Emmen (LU) e Meiringen (BE). Queste infrastrutture possono essere facilmente annientate da un bombardamento con sistemi d’arma a lunga gittata.
Per ridurre al minimo questo rischio, le Forze aeree puntano, tra l’altro, sulla decentralizzazione, ossia la capacità di distribuire la truppa e il materiale in tutto il paese in brevissimo tempo, spiega l’esecutivo.
La pianificazione dell’esercitazione è effettuata in stretta collaborazione con l’Ufficio federale delle strade (USTRA) e le polizie cantonali vodese e friburghese – il tracciato della A1 percorre infatti un territorio istituzionalmente frammentato. Durante la chiusura, il traffico sarà deviato sulla rete stradale cantonale. La Legge federale sulla circolazione stradale indica che per la chiusura totale di un’autostrada è necessaria una decisione del governo.
Il quotidiano svizzero tedesco Blick aveva anticipato il progetto per quest’estate all’inizio di gennaio, ma il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) non lo aveva confermato. “La chiusura per pressoché un intero giorno dell’autostrada A1, necessaria per l’esercitazione, probabilmente attualmente provocherebbe un vero e proprio caos del traffico”, aveva commentato l’USTRA sul suo sito web.
Strategia annunciata quasi un anno fa
La strategia era stata annunciata già lo scorso mese di marzo dal comandante delle Forze aeree Peter Merz, che pure aveva fatto esplicito riferimento all’aggressione russa. Il divisionario aveva illustrato l’interesse strategico di moltiplicare le superfici da destinare al decollo e atterraggio di jet, ma anche di droni.
Il generale a due stelle aveva indicato che l’esercito era alla ricerca in tutto il paese di installazioni che potessero essere riconvertite in campi d’aviazione militari temporanei entro un breve periodo di tempo. Oltre alla ricerca di piste sui tratti autostradali, potrebbero essere temporaneamente riattivati anche i vecchi campi d’aviazione militari, aveva indicato l’alto ufficiale, oggi 56enne.
All’epoca, il DDPS aveva minimizzato la rilevanza del progetto, confermando comunque l’interesse di disporre di un’infrastruttura decentralizzata al servizio della difesa aerea. Aveva assicurato “che nel prossimo futuro non si svolgeranno esercitazioni delle forze aeree su tratti autostradali”.
Esercitazioni durante la Guerra fredda
Alla fine degli anni Cinquanta, le Camere federali approvarono la realizzazione di venti campi d’aviazione militari e diverse piste di fortuna sulle autostrade, sulle quali gli aerei da combattimento avrebbero potuto decollare e atterrare. Le autostrade furono costruite esattamente in rettilineo per tratti di circa due chilometri e dotate di guardrail centrali facilmente rimovibili.
I tratti autostradali si trovavano a Lodrino, Alpnach (OW), Flums (SG), Münsingen (BE), Oensingen (SO), Payerne (VD) e Sion (VS). Durante le esercitazioni, queste carreggiate potevano diventare aerodromi in meno di sei ore. Due ore dopo il decollo dell’ultimo aereo l’autostrada poteva essere riaperta.