CN: LaMal, liste nere assicurati morosi vanno ripensate

(Keystone-ATS) La morte di un malato di Aids a fine 2017 nei Grigioni finito sulla lista nera degli assicurati malattia morosi non ha lasciato indifferente il Consiglio federale.
Nella sua risposta odierna a due domande di altrettanti deputati PS, il Governo si dice contento che due Cantoni su nove – tra cui il Ticino – abbiano deciso di rivedere la propria prassi in materia. Spetterà comunque al Parlamento decidere, dopo quanto accaduto nei Grigioni, se intende mantenere oppure no la possibilità per i Cantoni di stilare liste di proscrizione.
L’Esecutivo ricorda nella sua presa di posizione, di non aver voluto liste nere degli assicurati morosi. È stato il Parlamento ad aver concesso questa possibilità ai Cantoni. Ai pazienti che non pagano i premi malattia vengono garantite le cure d’urgenza. Il Consiglio federale ricorda che la giurisprudenza cantonale in materia definisce in modo ampio il concetto di “cure d’urgenza” e che i diritti costituzionali dei pazienti vanno salvaguardati.
A fine 2017, un uomo sulla cinquantina è morto a causa dell’Aids all’ospedale cantonale di Coira perché la sua cassa malati si era rifiutata di rimborsare le terapie che avrebbero potuto evitare l’insorgere della malattia, prima, e rallentarne il decorso, poi.
Secondo Aiuto Aids Svizzera, la morte di questa persona dipende anche dal fatto che si trovava sulla lista nera. Secondo almeno una decina di persone sieropositive in Svizzera, schedate, lottano per avere il rimborso dei 2 mila franchi mensili per la terapia che contrasta il virus dell’Hiv e impedisce l’insorgenza dell’Aids.
Il numero degli assicurati morosi che si trovano su una lista nera cantonale è di oltre 30 mila. L’uomo deceduto a Coira viene descritto come un normale operaio che aveva dei debiti ed era stato interessato da un’esecuzione richiesta dalla sua cassa malati.