CSS disdice assicurazione malattia di 5000 studenti stranieri
(Keystone-ATS) La cassa malattia CSS ha deciso di disdire 5000 dei suoi 8000 contratti di assicurazione “Student care”, che offrono agli studenti stranieri prestazioni analoghe all’assicurazione di base. In passato questi contratti avevano provocato spese ospedaliere che erano state pagate a torto da 16 cantoni.
Queste disdette sono legate al rendimento del prodotto e non ai rimborsi che devono essere fatti ai cantoni, precisa oggi la portavoce della CCS Stefanie Meier, confermando quanto riportato dal quotidiano “24 heures”.
Una parte dei contratti resta in vigore perché “vi sono accordi collettivi conclusi con istituti di formazione che raggiungono gli obiettivi di redditività”, aggiunge. Per aiutare le persone interessate a trovare nuove soluzioni, la CSS ha adesso incaricato un intermediario.
Essendo la “Student Care” un’assicurazione complementare, le spese ospedaliere sono interamente a carico della cassa malattia. Invece, per una decina d’anni, 16 cantoni hanno pagato per errore il 55% di questi importi, come se si trattasse di un prodotto dell’assicurazione di base.
Il problema è stato rivelato il 6 settembre dallo stesso quotidiano “24 heures” in seguito al caso di uno studente di Ginevra ricoverato al CHUV di Losanna.
La CSS, la maggiore cassa malattia svizzera, si è impegnata a rimborsare gli importi pagati ingiustamente dai cantoni. “Abbiamo informato tutti i cantoni e gli ospedali e stiamo per effettuare i rimborsi. Inoltre, abbiamo scritto a tutti gli ospedali interessati per informarli su come procedere per la redazione delle fatture ‘Student Care'”, spiega l’assicurazione.
Non vi è comunque accordo sugli importi. Le stime divergono. In settembre, il consigliere di stato vodese responsabile della sanità Pierre-Yves Maillard riteneva che il suo cantone avesse pagato tra 200’000 e 300’000 franchi all’anno. In 10 anni quindi i costi sostenuti sarebbero tra 2 e 3 milioni di franchi.
“Calcoli dettagliati della CSS hanno dato una somma da rimborsare sensibilmente inferiore”, spiega la compagnia precisando che i cantoni stanno controllando gli importi.
Visto che la “Student Care” è un’assicurazione complementare, l’autorità responsabile è la FINMA, che vigila sui mercati finanziari. Per il momento questa istanza non è intervenuta, precisa all’ats il suo portavoce Vinzenz Mathys.
La FINMA, in qualità di autorità di sorveglianza, ha esaminato il prodotto “Student Care”, che è conforme alla legislazione, e ne ha approvato le tariffe. Se poi vi sono errori di fatturazione, questo è un problema che riguarda i cantoni, gli ospedali e la CSS. La FINMA non vuole quindi pronunciarsi ulteriormente su questo caso, conclude Mathys.
“Questa decisione ci rammarica”, afferma all’ats Ivan Ordas Criado, esponente della direzione dell’Unione degli studenti svizzeri (UNES). Questo tipo di prodotto permette a studenti stranieri che non hanno lo stesso potere d’acquisto degli svizzeri e che risiedono solo provvisoriamente nella Confederazione di assicurarsi ad un costo più vantaggioso, spiega Ordas Criado. “È un po’ sorprendente che il più grande assicuratore svizzero prenda questo provvedimento”, conclude.