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Art Basel: la fiera del superlativo

Curiosando tra gli scenari della fiera (fonte: Art Basel) Art Basel

"La mecca dell'arte", "la più bella del mondo", "la numero uno". È partita la 34esima edizione dell'Art di Basilea.

Un gigantesco mercato d’ arte. Un must per commercianti, collezionisti, esperti ed appassionati. Opere da ammirare e d’acquistare per (quasi) tutti.

“Si tratta senza dubbio della fiera d’arte più internazionale al mondo”, dice a swissinfo Peter Vetsch, portavoce di Art Basel. “I galleristi partecipanti provengono dai cinque continenti. Una varietà difficilmente ritrovabile sotto lo stesso tetto”.

Varietà geografica. Di stili. E di forme espressive. Pittura, disegno, scultura, fotografia. Fino alla performance, al video e all’arte digitale.

Senza dimenticare la varietà finanziaria: i prezzi delle opere esposte passano da decine di milioni a qualche migliaio di franchi. Un dato sull’accessibilità: lo scorso anno il 27% degli oggetti in vendita aveva un prezzo inferiore ai 5’000 euro.

Tutti vogliono esserci

Nel solco della tradizione, la 34esima Art Basel offre il meglio delle opere d’arte contemporanee e classiche del XX e del XXI secolo attualmente in commercio. Il gotha. Non a caso, l’interesse dei galleristi è in continua crescita.

I 270 commercianti presenti all’edizione 2003 sono infatti stati selezionati da un esercito di 930 candidature. L’anno scorso erano 900. “Aumentano costantemente”, precisa Peter Vetsch. “I galleristi sanno perfettamente che all’Art Basel entrano in scena i collezionisti più importanti: Nessuno vuole dunque perdere l’occasione”.

Un’occasione per mostrare i pezzi pregiati delle rispettive collezioni. E, possibilmente, per venderne alcuni. Un passo decisivo che, all’Art Basel, sembra riuscire a tutti.

Ben il 99% delle gallerie presenti ripropone infatti la propria candidatura per l’edizione dell’anno successivo. Segnale che, nonostante gli alti costi legati alla partecipazione, il santo vale la candela.

L’opinione dell’arbitro

Transazioni alla fiera. Toni Stooss ne sa qualcosa. L’ex direttore del Kunstmuseum di Berna osserva infatti l’universo che circonda l’Art da una cattedra privilegiata. Quella dell’ombudsman: l’uomo chiamato ad appianare eventuali conflitti tra rivenditori ed acquirenti. L’arbitro di un’esposizione paragonabile, per il momento, ad una partita senza falli.

In effetti, il servizio introdotto lo scorso anno, ben accolto da tutti gli interessati, non è ancora entrato in azione. “Non ci sono ancora stati casi che hanno richiesto il mio intervento”, ricorda Stooss. “Beh, meglio così!”.

“Per quanto possibile noto maggiore qualità”, dice Stooss su Art 34 Basel. “Ma rispetto al passato vi sono forse meno picchi d’espressione artistica straordinari, meno opere esotiche a livello mentale”. Meno novità dunque, ma un livello artistico medio superiore al passato.

Secondo l’ombudsman la fama di Art Basel non potrà che confermarsi. “Ho già parlato con diversi artisti e galleristi: il loro entusiasmo per Basilea è contagioso”.

Crisi?

E come la mettiamo con la crisi economica che, bene o male, riguarda un po’ tutti? Tutti? A quanto sembra no. Il mondo dell’arte sembra costituire un’isola felice. Originale, anche in questo.

“Il mercato dell’arte continua a fiorire”, sottolinea Peter Vetsch. “Lo hanno dimostrato, ad esempio, i buoni risultati delle recenti aste di New York o dell’Art Basel di Miami Beach dello scorso dicembre”. E così, neppure a Basilea ci si attendono tonfi clamorosi.

Anzi. In un clima di ribassi borsistici ormai patologici, molti stanno riscoprendo l’investimento alternativo in beni-rifugio quali le opere d’arte. Investimenti più sicuri e meno speculativi degli strapazzati mercati azionari.

Addirittura, secondo lo studio di due professori americani, negli ultimi 5 anni la rendita di un investimento sul mercato dell’arte ha generato un utile medio del 12.9% contro lo 0% delle azioni. Quadri, sculture e opere non soltanto belle da ammirare.

swissinfo, Marzio Pescia

Art 34 Basel: dal 18 al 23 giugno;
270 gallerie presenti;
930 gallerie annunciatesi per la selezione;
5’000 opere d’arte di più di 1’500 artisti;
27% delle opere costano meno di 5’000 euro;
50’000 spettatori attesi.

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