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Inaugurata a Londra la grandiosa Tate Gallery of Modern Art

Vista sulla sponda opposta del Tamigi da un locale dellla Tate Gallery Keystone

Il gigantesco museo d'arte moderna, che espone oltre 600 opere, inaugurato giovedì dalla Regina Elisabetta. La sua realizzazione è stata affidata agli architetti basilesi Herzog e De Mauron, che hanno trasformato una vecchia centrale termoelettrica.

La Tate Gallery of Modern Art, già ribatezzata dagli inglesi Tate Modern, ha la dichiarata ambizione di rivaleggiare con i più grandi musei d’arte moderna del mondo, a cominciare dal MOMA di Nuova York o il Centro Pompidou di Parigi. Tra le centinaia di opere esposte figurano capolavori di Picasso, Matisse, Mondrian, Dalì, Giacometti, Rodin e Warhol.

La spettacolare trasformazione della vecchia centrale termoelettrica è stata realizzata dai due architetti di Basilea, Jacques Herzog e Philippe De Mauron, che hanno sbaragliato la concorrenza. Il progetto del celebre duo basilese l’ha infatti spuntata sugli altri 148 presentati da architetti di grande nome, come l’italiano Renzo Piano, l’autore del Centro Pompidou.

Tra i meriti riconosciuti al lavoro dei due architetti svizzeri vi è innanzitutto quello di aver rispettato l’integrità dello storico edificio, operando con semplicità e linearità. Lunga più di 150 metri e alta 30, la sala d’ingresso del Tate Modern si estende come un’immensa navata di una gigantesca cattedrale. Il Sunday Times l’ha definita la madre di tutti gli spazi.

Il museo è costato 134 milioni di sterline (360 milioni di franchi), ma i suoi promotori prevedono che le ricadute sull’economia locale saranno di 50 a 90 milioni di sterline all’anno. Oltre ad attirare esperti ed appassionati d’arte, il centro dovrebbe infatti diventare uno dei poli d’attrazione di Londra, punto di scambio e di incontri.

La fusione tra il vecchio e il nuovo appare come il motivo dominante della Tate modern, un edificio costruito con 4 milioni di mattoni rossi e dominato da una ciminiera di oltre 100 metri di altezza. Nello scenario sobrio ed austero delle 82 sale sono esposti i capolavori della pittura e della scultura, prodotti dal 1900 ad oggi.

La collocazione delle opere d’arte ha suscitato consensi, ma anche molte critiche. La Tate modern è tra i pochi musei d’arte moderna al mondo che non segue un criterio cronologico, ma tematico, nell’esposizione delle opere. I temi sono 4: si va dal nudo, alla storia, alla natura morta, al paesaggio. L’idea è quella di dare al visitatore un approccio diverso all’opera d’arte e dimostrare la diversa visione dell’artista dinnanzi allo stesso tema.

Secondo i critici d’arte più maligni, lo scopo vero è stato quello di nascondere i grossi buchi che la Tate ha nel campo dell’arte contemporanea, sempre più costosa e quindi sempre più in mani americane. Se ci sono dei buchi, i dirigenti della Tate modern sono sicuri di coprirli in poco tempo. Prevedono infatti un flusso costante di oltre 2 milioni e mezzo di visitatori all’anno.

Giancarlo Ciccone

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